Mercoledì l’USD ha esteso le perdite a causa dell’incertezza dell’esito delle elezioni negli USA. Sull’onda dei recenti sviluppi della storia delle e-mail di Hillary, è tornata a salire l’incertezza sull’esito delle elezioni americane.
A giudicare dall’andamento dei mercati azionari e dei cambi, gli investitori globali non hanno accolto favorevolmente la notizia.
Dopo aver ceduto lo 0,70% nella giornata di martedì, l’indice del dollaro ha ceduto un altro 0,10% a Tokyo, toccando quota 97,61.
Il biglietto verde ha ceduto lo 0,12% contro la moneta unica, lo 0,21% contro la corona svedese e lo 0,10% contro la NOK.
Nelle negoziazioni notturne, le valute considerate rifugi sicuri hanno fatto registrare le prestazioni migliori, perché gli investitori hanno liquidato gli asset rischiosi. Il franco svizzero e lo yen giapponese hanno guadagnato lo 0,30% contro il dollaro negli scambi notturni.
La coppia USD/JPY è scivolata dell’1,50% negli ultimi due giorni, scendendo da 105,10 a 103,55, perché gli operatori si sono rifugiati nella valuta giapponese in vista delle elezioni della prossima settimana negli USA.
Ieri il franco svizzero ha trovato forte domanda, perché l’incertezza ha toccato un nuovo picco. L’EUR/CHF è crollato circa dell’1% nelle ultime 24 ore, scendendo sotto la soglia chiave a 1,08, che molto probabilmente innescherebbe l’intervento della BNS.
Anche il CHF si è rafforzato considerevolmente contro l’USD, la coppia USD/CHF è scesa sotto quota 0,97 per la prima volta dall’inizio di ottobre.
Al ribasso, la coppia di valute si sta avvicinando al supporto chiave che si aggira intorno a 0,9650 (minimo d’inizio ottobre).
Il dollaro neozelandese ha fatto registrare l’andamento migliore fra le valute G10, perché ieri sera ha ottenuto nuovo slancio dal rapporto sul lavoro migliore delle attese.
Il tasso di disoccupazione riferito al T3, infatti, è sceso al 4,9% - il livello minimio dal T1 del 2009 - (rispetto al 5,1% delle previsioni), mentre la cifra del trimestre precedente è stata rivista al ribasso, al 5%.
La coppia NZD/USD è salita dello 0,85%, a 0,7245 e si accinge a testare la prossima resistenza a 0,7266 (massimo 20 ottobre).
Al ribasso, il supporto più vicino giace a 0,7110 (minimi multipli). Nel medio termine, il kiwi (NZD) rimane all’interno del canale di trend rialzista in atto da mesi, anche se ha cercato più volte di uscirne al ribasso, per ora resiste il momentum positivo.
Sul mercato azionario, mercoledì le vendite globali hanno subito un’accelerazione, perché gli investitori hanno liquidato gli asset rischiosi sull’onda dell’ulteriore aumento dell’incertezza.
I titoli asiatici sono scesi in modo generalizzato, con il Nikkei al -1,76% e il Composite di Shanghai al -0,63%. In Europa, i future sui listini azionari si muovono diffusamente in territorio negativo, con il Footsie a -0,39% e il DAX a -0,79%. In chiusura, anche i future sui listini USA sono negativi, con l’S&P 500 al -0,38% e il Dow Jones al -1,13%.