Market Brief
Il biglietto verde si è rafforzato nei confronti di tutte le altre valute del G10 prima dei dati sul lavoro USA. Le previsioni ottimiste (NFP a 230K rispetto alle 217K precedenti) fanno rimanere gli operatori lunghi sul dollaro americano. Ciò nonostante, i rendimenti dei decennali USA oggi sono in calo (2,2411-2,2517%).
L’USD/JPY ha finalmente violato la resistenza a 120, compiendo un rally sugli stop fino a 120,25. Tokyo ha chiuso la settimana in positivo (Nikkei +0,19%), le prese di profitto e i corti correttivi probabilmente complicheranno il rialzo prima delle elezioni anticipate del 14 dicembre. Una volta evaporate le volatilità intorno a 120, ci aspettiamo un progresso sostenibile, gli operatori stanno già spostando gli obiettivi verso 130. Gli ordini d’acquisto per le opzioni in scadenza oggi sono collocati a 119,00/119,75/120,00/120,50/121,00. Il dato sulle buste paga non agricole negli USA definirà il tono verso la campanella di chiusura: correzione o estensione?
L’evento clou di ieri è stato la riunione della BCE, cui è seguita la conferenza stampa del presidente Draghi. Come previsto, la BCE ha mantenuto invariata la sua politica e il discorso di Mario Draghi è stato accomodante, anche se non abbastanza da stimolare l’appetito degli orsi dell’EUR. L’EUR/USD è sceso a 1,2280, riprendendosi poi a 1,2456. Poiché la coppia non è riuscita a chiudere sopra 1,2435/50 (pivot MACD di ieri / media mobile a 21 giorni), manteniamo un giudizio negativo e continuiamo a vendere sui rally. Le opzioni si mescolano in area 1,2400/50, per oggi intravediamo una maggiore propensione sopra 1,2470. Il dato NFP dagli USA dovrebbe stabilire se l’EUR/USD compierà un nuovo tentativo rialzista per il secondo giorno consecutivo. Una chiusura settimanale inferiore a 1,2420 (pivot MACD) determinerà il mantenimento di un giudizio negativo.
L’EUR/GBP ha parzialmente pareggiato le perdite settimanali dell’EUR, perché dalla riunione della BoE non sono arrivate sorprese. Il momentum ribassista si è indebolito, ma non c’è stata ancora un’inversione dei livelli tecnici di breve termine. Prima della campanella di chiusura settimanale, le offerte legate alle opzioni si susseguono sotto 0,7955/0,7900.
Per l’USD/CAD si sta formando una resistenza a 1,14+. Oggi anche il Canada pubblicherà i dati sul lavoro e sugli scambi commerciali, le stime sono meno ottimiste che negli USA. Gli indicatori di trend e momentum sono marginalmente positivi. Puntiamo a un superamento di quota 1,1467 (massimo dell’anno), finché terrà il supporto costituito dalla media mobile a 21 giorni (attualmente a 1,1329). L’EUR/CAD cerca una nuova direzione. Sarà necessaria una violazione della fascia 1,4065/1,4176 (pivot MACD / media mobile a 50 giorni) per nuovi posizionamenti.
L’appuntamento chiave della giornata è quello con i dati sul lavoro negli USA: variazione nelle buste paga dei settori manifatturiero, privato e non agricolo, tasso di disoccupazione, tasso di partecipazione e retribuzioni di novembre. Gli operatori monitoreranno anche: ordinativi alle fabbriche m/m e a/a di ottobre in Germania; riserve in valuta straniera di novembre in Svizzera; produzione industriale m/m e a/a di ottobre in Spagna; saldo di bilancio di novembre, produzione servizi e industria m/m e a/a di ottobre in Svezia; produzione industriale e manifatturiera m/m e a/a di ottobre in Norvegia; PIL (preliminare) t/t e a/a, investimenti fissi lordi, spesa pubblica e consumi delle famiglie t/t riferiti al terzo trimestre nell’Eurozona; commerci di beni internazionali di ottobre, tasso di disoccupazione e partecipazione di novembre in Canada; bilancia commerciale, ordinativi all’industria e credito al consumo di ottobre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |