Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
Le azioni tech hanno visto forti rialzi nel 2020, con l’indice NASDAQ 100 che è salito di quasi il 35%. Le azioni di questo settore sono salite di quasi l’80% dai minimi di marzo.
È una storia di inversione fantastica questa che ha portato il mercato dal crollo del coronavirus ad un’esuberanza irrazionale in soli sei mesi. Tuttavia l’andamento degli eventi ha fatto innervosire alcuni operatori dei mercati, portandoli a proteggere alcune delle azioni dei big tech e, contemporaneamente rivelare alcune posizioni short, per preparasi ad un’altra svolta inaspettata sui mercati.
Da un punto di vista tecnico, gli indici dei titoli sono sovra comprati ed è atteso un calo. L’indice S&P 500 ed il NASDAQ 100 hanno entrambi visto la loro forza relativa raggiungere massimi estremi. Se il passato ci dice qualcosa sul future, allora il pullback potrebbe essere vicino.
Trade di opzioni tech
L’attività delle opzioni ha registrato un picco il 26 agosto, per molte delle azioni tech. Per nominarne solo alcune, Adobe (NASDAQ:ADBE), Microsoft (NASDAQ:MSFT) ed Amazon (NASDAQ:AMZN) erano attive per la data di scadenza del 25 settembre.
L’attività ha mostrato diverse transazioni sull’inversione del rischio. Questo indica che alcuni stanno proteggendo le loro posizioni lunghe e rivelando alcune delle posizioni short.
Ad esempio, ci sarebbe chi va short su Amazon e cerca di proteggere questa posizione acquistando le call a 3.320 dollari e le put a 3.100 e vendendo le put a 3.155, un rifugio contro l’aumento di Amazon. Allo stesso momento, Adobe ha visto vendere le call a 480 dollari e acquistare le put a 455 dollari, un rifugio contro il calo di Adobe.
Volatilità in salita
Non sono solo le opzioni a lanciare segnali di una possibile inversione, infatti ci sono segnali di possibili aumenti dei livelli di volatilità. Recentemente, i livelli delle open interest per il VIX al 20 gennaio 27 call hanno visto un aumento di 100.000 contratti.
Allo stesso momento, le 40 call per la stessa data di scadenza sono salite anch’esse di circa 100.000 contratti. I dati mostrano che le 27 call sono state acquistate per 6 dollari al contratto, mentre le 40 call sono state vendute per circa 3 dollari. Questo crea uno spread di transazione e punta su un aumento dei VIX sopra il 27 a gennaio ma sotto il 40. Si tratterebbe di un aumento sostanziale rispetto all’attuale livello del visto intorno a 24.
Breaking point tecnico
Se esiste un momento in cui è alto il rischio di un’inversione di mercato, allora è questo. Il grafico seguente mostra il quasi perfetto canale di scambi che il NASDAQ 100 ETF (NASDAQ:QQQ) sta risalendo da inizio aprile.
Ogni volta che il prezzo ha raggiunto il limite superiore del canale e l’RSI è salito sopra 70, si è verificato un pullback verso il limite inferiore del canale. Potrebbe spiegare il calo del QQQ ETF a circa 272 dall’attuale prezzo di circa 291 dollari, un calo di quasi il 7%.
Ma anche con questo calo, l’ETF sarebbe comunque assolutamente in salita sull’anno.
Resta da determinare se un pullback sul mercato sia a breve o lungo termine.
Ma se il passato può servirci da guida per il futuro, questo potrebbe essere il momento in cui si possa sviluppare un pullbak a breve termine.
Nota: Mott Capital Management, LLC è un consulente di investimento registrato. Le informazioni presentate hanno scopo puramente formativo e non sono intese a rappresentare un’offerta o un invito alla vendita o all’acquisto di qualunque specifico prodotto finanziario, investimento o strategia di investimento. Gli investimenti comprendono rischi e, a meno che non sia indicato altrimenti, non sono garantiti. Assicuratevi di consultare un consulente finanziario qualificato e/o un professionista fiscale prima di adottare una qualunque delle strategie qui discusse. Su richiesta, il consulente fornirà un elenco di tutti i consigli dati negli ultimi dodici mesi. La performance passata non è indicativa dei risultati futuri.