- Gli investitori si stanno mettendo in pari: la Fed significa affari
- Occhi puntati sul vertice FOMC di mercoledì
- La curva del rendimento invertita in modo ripido aumenta le probabilità di consenso su una recessione
- I dati finanziari di qualunque società relativi agli ultimi 10 anni
- Punteggi sulla salute finanziaria in termini di redditività, crescita ed altro
- Un fair value calcolato da decine di modelli finanziari
- Un rapido confronto con i rivali
- Grafici su fondamentali e performance
È ufficiale. La Federal Reserve controlla i mercati. O forse è più corretto dire che gli investitori cominciano ad accettare che la Fed abbia il controllo. A quanto pare si stanno convincendo che la Fed continuerà ad inasprire la politica monetaria fino a quando non sconfiggerà l’inflazione più alta in quattro decenni.
Nel secondo trimestre, gli utili migliori del previsto avevano spinto i titoli azionari. Il 19 luglio, il Dow Jones Industrial Average è salito di 770 punti, o del 2,5%, con i trader che si erano convinti che il mercato avesse raggiunto il bottom tra i forti risultati delle società. Ovviamente, gli analisti avevano considerato “forti” gli utili societari dopo aver abbassato le aspettative per l’impennata dell’inflazione. Poi, si sono sorpresi quando le società sono riuscite ad andare tanto bene (rispetto ad aspettative più basse) in un contesto inflazionario.
Tuttavia, a qualcosa si deve rinunciare e non si fa niente per niente. Quindi, mentre gli analisti abbassavano le aspettative per il Q2, compensavano con aspettative più alte per i due trimestri successivi.
Tuttavia, la scorsa settimana è giunto il momento di pagarne le conseguenze e gli investitori hanno vissuto la settimana peggiore dal minimo del mercato di giugno che continuano a ritenere un bottom.
Fonte: Investing.com
Dal momento che ci si aspetta che il FOMC ripeta un aumento da 75 punti base mercoledì, gli investitori attendono ndicazioni dalla Fed e dalle compagnie. Quest’ultimo aspetto è diventato spinoso, quando giovedì FedEx (NYSE:FDX) ha scioccato gli investitori ritirando le previsioni sugli utili sull’intero anno fiscale, registrando il calo peggiore in oltre 40 anni. Tempistica che corrisponde all’aumento più rapido dei tassi di interesse e all’inflazione.
Intanto, i gestori dei fondi hanno portato i saldi di cassa al 6,1%, il livello più alto in oltre 20 anni. L’aumento dei tassi di interesse rende gli investimenti liquidi allettanti sia per un motivo positivo che per uno negativo. Il motivo positivo è il ritorno favorevole del tasso di interesse; il negativo è evitare il rischio che i tassi alti aggiungono ai titoli azionari.
Malgrado i tassi di interesse più alti, la “curva del rendimento è destinata a invertirsi del massimo in 40 anni“, dimostrando che il mercato si aspetta che l’aumento della Fed riuscirà a domare l’inflazione.
Questa tensione tra inflazione e tassi di interesse potrebbe essere la causa del rallentamento dell’avanzata del dollaro.
Fonte: Investing.com
Sebbene il biglietto verde sia in un trend in salita, potrebbe stare sviluppando un piccolo apice testa e spalle dal 22 agosto. Se questo scenario dovesse realizzarsi, quel piccolo testa e spalle potrebbe essere la testa di uno più grande da metà giugno. Inoltre, MACD e ROC stanno scendendo, con quest’ultimo ad innescare una divergenza negativa col il prezzo in salita, dal 23 agosto al 7 settembre.
Possiamo notare la stessa tensione nell’oro.
Fonte: Investing.com
L’oro è crollato giovedì, completando una flag ascendente giornaliera, bearish dopo il precedente calo. L’altezza della flag di 80 dollari implica un obiettivo di 1.630 dollari. Tuttavia, il prezzo nel frattempo ha trovato supporto ai minimi di 1.670 dollari dal 2020. Il rimbalzo di venerdì potrebbe non essere niente di più che una mossa di ritorno per ritestare la resistenza della flag, dopo una short squeeze, prima di proseguire verso l’obiettivo. D’altra parte, il supporto di oltre due anni potrebbe essere una roccaforte bullish che mina gli orsi della flag. Non significa che non siano possibili trade qui; bisogna seguire una strategia coerente in base alle proprie tempistiche, budget e temperamento.
Fonte: Investing.com
Il Bitcoin è crollato del 7% la scorsa settimana, per il tonfo del 9% di martedì. Come ho descritto qui, un tentativo bullish per conquistare una roccaforte bearish è stato fatale. Tuttavia, per continuare il trend in discesa, il Bitcoin dovrà attestarsi sotto il minimo del 7 settembre, e mi aspetto che succeda, in base all’equilibrio a lungo termine offerta-domanda, che attendo da gennaio.
Il petrolio è sceso per la terza settimana di fila, tra i timori globali per la domanda.
Fonte: Investing.com
Il petrolio ha esteso il breakout al ribasso del triangolo simmetrico, raggiungendo l’obiettivo implicito di 56 dollari.
Nota: Al momento della pubblicazione, l’autore non ha posizioni su nessuno degli asset menzionati.
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