È un inizio settimana dopo quanto accaduto i giorni scorsi. Il dollaro rimane sotto pressione e i tori si staranno ancora leccando le ferite dopo le parole estremamente e sorprendentemente accomodanti di Powell. I mercati continuano a valutare il taglio dei tassi ma la domanda che ora ci si pone è quanto. Nelle ultime ore è interessante segnalare l'aumento dei rendimenti obbligazionari, il ché ci suggerisce che il mercato sembra orientarsi verso una propensione al rischio più marcata. La relativa sovraperformance dei dollari australiani e neozelandesi sembra confermare tale scenario, così come l'atteggiamento estremamente positivo su Wall Street in costante aggiornamento dei massimi storici.
Una mano in tal senso è giunta sicuramente dai dati cinesi della notte perché sebbene il PIL per il secondo trimestre sia sceso al 6,2% come previsto (in calo rispetto al +6,4% del primo trimestre), la performance del settore ne esce rafforzata con la produzione industriale di giugno balzata al 6,3% (+5,2% il dato atteso, +5,0% il precedente), mentre le vendite al dettaglio cinesi sono salite al 9,8% (+8,3% il dato atteso, +8,6% il precedente).
Wall Street come ben saprete ha chiuso la settimana passata sui massimi storici con il Dow in guadagno +0,9% e l’S&P 500 + 0,5% a 3013 punti. I futures hanno continuato a guadagnare terreno e ciò ha aiutato i mercati asiatici a salire portando il Nikkei a +0,2% e lo Shanghai Composite + 0,1%. I mercati europei dopo una partenza del DAX al rialzo di quasi un punto percentuali si sono rimangiati tutto. Del forex abbiamo detto, possiamo aggiungere che in un ambiente di rischio ovviamente va in sofferenza lo yen, mentre sul fronte materie prime soffre inevitabilmente l’oro mentre il Petrolio prova a mantenere quota 60 dollari al barile.
Gli unici dati di reale interesse nel calendario odierno sono rappresentati dal USA Empire State Manufacturing (New York Fed) delle 14:30, che dovrebbe tornare positivo a luglio +0,5 (dopo essere sceso a -8,6 a giugno, che ricordiamo fu la peggiore lettura da ottobre 2016).
Vale anche la pena tenere ascoltare i commenti del membro del FOMC John Williams (che è un membro votante permanente considerate falco) che parlerà alle ore 14:50.