Rassegna giornaliera sul mercato forex, 26.02.20
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Gli ultimi 2 giorni sono stati tremendi per i mercati statunitensi, con l’indice Dow Jones Industrial Average che ha visto il selloff di 2 giorni peggiore degli ultimi quattro anni. Ieri le borse hanno aperto positivamente ma il rally si è ridotto, con i titoli azionari passati al ribasso sulla notizia di altri casi di coronavirus. Si tratta di un mercato trainato dalle notizie, perché ad un certo punto il Dow è salito di oltre 400 punti. Le valute di solito seguono la direzione di propensione/avversione al rischio dettata dai titoli azionari, ma abbiamo visto poca correlazione fino a quando i titoli non sono diventati negativi. Il cambio USD/JPY è rimbalzato a 110,50, ma si è trattato al massimo di un rally modesto. Il dollaro australiano ha segnato un nuovo minimo di 11 anni ed ha mantenuto le perdite per tutta la seduta newyorkese, mentre la coppia USD/NZD è scesa al minimo di 4 mesi. Anche il dollaro canadese ha ripreso la discesa, mentre la sterlina è scesa al minimo del suo recente range. L’euro è stata la valuta più resiliente ma ha chiuso la giornata in lieve calo.
Questi movimenti delle valute insieme al persistente declino del rendimento dei Buoni del Tesoro ci dicono che gli investitori sono ancora avversi al rischio. E chi può fargliene una colpa quando non ci sono state buone notizie a giustificare il rally di oggi. Sono stati riportati nuovi casi di coronavirus in Corea del Sud, Italia, Francia, Iran, Cina, Brasile e Stati Uniti, dove i dati sulle vendite di case nuove sono stati migliori del previsto, ma questo report non è stato sufficiente ad alimentare la ripresa. Alcuni investitori potrebbero essere incoraggiati dall’inizio dei test sugli esseri umani di un farmaco per curare il virus negli Stati Uniti e dalla prospettiva di commenti ottimistici da parte del Presidente Trump questa sera. Trump ha in programma una conferenza speciale sul virus ed i suoi tweet riguardo il fatto che i media stanno facendo sembrare il più terribile possibile il “coronavirus” suggeriscono che ha intenzione di minimizzare l’impatto sugli USA.
Il tentativo di rally odierno è chiaramente un rimbalzo del gatto morto. Fin quando il coronavirus non toccherà il picco ed il numero dei nuovi casi non scenderà, la propensione alla vendita supererà quella all’acquisto, specialmente quando paesi come la Germania affermano di essere all’inizio dell’epidemia di coronavirus. Non abbiamo visto l’impatto del virus sugli utili e sui dati economici di febbraio. Abbiamo sentito degli avvertimenti, ma quando diversi paesi rilasceranno i dati potrebbe partire un’ulteriore avversione al rischio. Non ci vorrà molto prima che vengano riviste al ribasso le previsioni sul PIL e per tutti questi motivi, siamo ribassisti sul cambio USD/JPY, su tutti I cambi con lo yen giapponese, euro, dollaro australiano e neozelandese.
Nel frattempo, alcuni paesi iniziano a combattere l’impatto del virus con uno stimolo. Hong Kong ha annunciato un programma che ammonta a poco più del 4% del suo PIL. Offrirà un aiuto in denaro di 10.000 dollari di Hong Kong a testa (1.285 dollari circa). Tuttavia, le richieste potranno essere presentate a partire da questa estate e per ricevere gli aiuti potrebbero volerci dei mesi. Non ci aspettiamo azioni simili da altri governi, ma altre forme di stimolo monetario o fiscale.
Nelle prossime 24 ore si attendono diversi dati economici, tra cui bilancia commerciale della Nuova Zelanda, fiducia della zona euro, conto corrente del Canada, revisioni del PIL del 4° trimestre negli USA, insieme a ordinativi di beni durevoli e vendite di case in corso. Per i dati neozelandesi prevediamo un miglioramento, mentre i dati sulla fiducia nella zona euro potrebbero essere piuttosto contenuti. Le revisioni sul PIL USA sono difficili da prevedere mentre gli ordinativi di beni durevoli dovrebbero scendere.