La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 18.06.2020
Sabato comincerà ufficialmente l’estate. I consumi e la produzione di greggio seguono dei tipici pattern stagionali che trader, produttori e consumatori si aspettano e in base ai quali pianificano. Tuttavia, quest’estate sarà nettamente diversa in quanto i mercati sono alle prese con i cambiamenti apportati dalla pandemia di coronavirus e dalla dislocazione economica.
Grafico mensile greggio WTI
Ecco cinque cose da seguire in questa atipica stagione estiva:
1. Revisioni della produzione su base mensile dell’OPEC+
L’OPEC+ si incontrerà di nuovo a luglio. Il gruppo di solito si incontra una volta in estate per fissare le quote di produzione per il secondo semestre. Quest’anno, l’OPEC+ si è riunita a marzo, aprile e giugno e le sue azioni (o inazioni) in ogni vertice hanno influito sui mercati.
Il gruppo intende rivedere le politiche di produzione su base mensile, il che significa che a luglio potrebbe decidere di estendere le attuali quote di produzione per un altro mese. La stessa incertezza potrebbe protrarsi ad agosto ed oltre.
Il gruppo deciderà di fare un accordo a lungo termine o proseguirà con le decisioni di mese in mese per il resto dell’estate? Alcuni paesi OPEC+ si lamentano del fatto che gli accordi mensili pesano sulla loro capacità di pianificare i bilanci nazionali, e quindi aspettiamoci che insistano per avere un patto più simile a quello dei tradizionali sei mesi.
2. Domanda di viaggi sottotono
Solitamente assistiamo ad un aumento dei viaggi in estate, con le persone che vanno in vacanza, soprattutto in Nord America ed in Europa. Negli ultimi anni si è registrato inoltre un incremento dei viaggi aerei in estate. In effetti, nell’estate del 2019 è stato raggiunto un nuovo record in termini di numero di persone che hanno transitato negli aeroporti statunitensi, con +3,4% rispetto all’estate del 2018.
I consumi estivi di carburante per aerei sono stati per tradizione elevati, ma quest’estate dovremmo aspettarci di vedere dati sottotono, in quanto i viaggi globali sono stati ostacolati dalle serrate e dalla paura per il coronavirus. Sebbene possa esserci un incremento dei viaggi in auto con le famiglie che opteranno per guidare verso i luoghi di vacanza anziché prendere l’aereo, questa crescita potrebbe non essere evidente in termini di domanda di benzina in quanto le famiglie che stanno affrontando difficoltà economiche probabilmente eviteranno del tutto viaggi e vacanze.
Inoltre, conferenze, convention e molti eventi sportivi (come le Olimpiadi) sono stati cancellati, eliminando queste fonti di viaggio nei mesi estivi.
3. Più greggio saudita dirottato verso l’uso energetico domestico
In Arabia Saudita, la domanda di elettricità solitamente sale nei mesi estivi. Di recente, la nazione è riuscita ad utilizzare più gas naturale che greggio per l’elettricità. Il gas naturale saudita è quasi interamente gas associato, un prodotto secondario della produzione di greggio. Una minore produzione di greggio significa meno gas naturale per l’Arabia Saudita, gas naturale che è importante sia per l’elettricità che per le necessità dell’industria petrolchimica.
Ma, con la domanda petrolifera significativamente inferiore al normale, è possibile che l’Arabia Saudita decida di bruciare più greggio per l’elettricità domestica quest’estate piuttosto che dirottare il gas naturale necessario per la produzione petrolchimica.
4. Incertezza sulle riaperture economiche
Molte aree sono ancora in quarantena o con considerevoli restrizioni economiche. Tra queste, centri economici e culturali come New York e Pechino. Abbiamo visto che le aperture offrono una spinta immediata all’attività economica ed alla domanda di greggio nell’ultimo mese e mezzo, ma non sappiamo ancora quando saranno aperte le restanti zone. Aprire le economie spingerebbe la domanda in modi diversi da quelli che vediamo solitamente in questo periodo dell’anno, ma dobbiamo aspettare notizie sulle tempistiche di queste aperture.
5. Pressioni sui piani estivi?
L’estate tende ad essere un periodo più lento per le grandi imprese, ma molto impegnativo per le attività ricreative. Mentre molti americani di solito vanno in vacanza nella prima settimana di luglio, in altre parti del mondo, come in Europa occidentale, è agosto il mese delle ferie. Tuttavia, la questione resta capire se queste diverse circostanze avranno un impatto sui piani estivi nel 2020.
L’economia globale si trova nel bel mezzo di una seria dislocazione. Con molte attività ricreative chiuse e le aziende che faticano a recuperare le entrate perse, i mesi estivi saranno più simili ad altri periodi dell’anno? O le persone sentiranno il bisogno di una vacanza per riprendersi dallo stress della pandemia?