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Xi Jinping e Putin. Come l'hanno presa i mercati?

Pubblicato 22.03.2023, 06:18

Nessun dato rilevante per i mercati in uscita oggi. Le attese sono ovviamente concentrate sulle mosse della FED (attesa aumentare i tassi di 25 bp) e soprattutto quali saranno le parole di Powell durante la conferenza stampa.
 
Non vorremmo soffermarci sulle mosse della FED a seguito della crisi delle banche. Lo abbiamo fatto ieri. Oggi vorremmo invece tentare di capire le implicazioni per i mercati dalla visita di Xi Jimping a Mosca.
 
E cominciamo con il chiederci perché Xi Jinping abbia sentito il bisogno di andare in Russia in pieno conflitto e soprattutto come l’hanno presa alla Nato? La diplomazia si sta muovendo per mettere fine alla guerra? I mercati che cosa pensano del meeting tra i due capi di stato? Sono solo alcune delle domande che ci facciamo.
 
Non è un mistero che ci sia un ampio scetticismo intorno alla posizione della Cina sulla risoluzione del conflitto. Per quello che si sa, quanto offerto finora da Pechino non sembra riflettere la richiesta dell'Ucraina che tutte le truppe russe si ritirino dal suo territorio.
 
Il segretario di Stato Blinken ha tenuto una posizione piuttosto dura, dicendo che la Cina non sente il peso di ritenere il Cremlino responsabile delle atrocità commesse in Ucraina, e invece di condannarle, preferirebbe fornire una copertura diplomatica alla Russia per continuare a commettere quegli stessi crimini. La visita di Xi a Mosca coincide con un viaggio a sorpresa in Ucraina del primo ministro giapponese Kishida per incontrare il presidente Zelensky.
 
La Nato nel frattempo ha affermato di essere consapevole che la Russia ha probabilmente richiesto un aiuto letale dalla Cina per sostenere la guerra di Mosca contro l'Ucraina. Non esiste tuttavia alcuna prova che la Cina stia consegnando armi letali alla Russia.
 
Quello che si aspettano i mercati è che dai colloqui tra i due leader, esca una proposta di pace sulla quale cominciare a discutere. Siamo tuttavia convinti che i colloqui verteranno anche su questioni diverse, come la sicurezza, gli obiettivi diplomatici comuni e il commercio.
 
Xi per esempio ha detto al primo ministro russo Mishustin che i due paesi dovrebbero migliorare ed espandere la cooperazione economica e commerciale, mantenere la sicurezza e la stabilità della catena di approvvigionamento e salvaguardare congiuntamente la sicurezza energetica di entrambi i paesi. Da ricordare, che il commercio della Cina con la Russia è aumentato del 34,3% nel 2022 ad un record di 1,28 trilioni di Rmb (186 miliardi di dollari), mentre nel 2023 le importazioni di gas naturale dalla Russia dovrebbero aumentare di oltre un terzo.
 
La Russia, nel frattempo, si è dichiarata pronta per una più stretta cooperazione con la Cina in vari settori, tra cui commercio, energia, gas naturale, uso pacifico dell'energia nucleare, tecnologia spaziale, innovazione tecnologica, trasporti transfrontalieri, sicurezza alimentare e sicurezza della catena di approvvigionamento.
 
Le relazioni bilaterali sono diventate sempre più strette sotto i due leader autoritari, che hanno riconosciuto nell'altro un partner chiave e un contrappeso a quello che vedono come un ordine mondiale guidato dagli USA, soprattutto anche perché le tensioni tra ciascuno di loro e gli Stati Uniti negli ultimi anni sono cresciute.
 
I funzionari cinesi hanno tentato di camminare su una linea sottile dall'invasione russa, che è stata lanciata pochi giorni dopo che Xi e Putin hanno dichiarato una partnership senza limiti lo scorso febbraio. Da allora, Pechino ha rivendicato l'imparzialità nel conflitto, ma ha fatto eco alla retorica del Cremlino che incolpava la Nato per il conflitto, ha rifiutato di condannare l'invasione e ha sostenuto finanziariamente Mosca aumentando significativamente gli acquisti di carburante russo.
 
Indipendentemente da qualsiasi esito relativo alla risoluzione del conflitto, Xi sembra destinato a utilizzare l'incontro come piattaforma per continuare il tentativo in corso di Pechino di posizionarsi come una voce per la pace e un attore globale responsabile, in contrasto con gli USA che a suo dire, alimentano il conflitto offrendo sostegno all'Ucraina.
 
Da non sottovalutare che la Cina ha ottenuto un’importante vittoria diplomatica la scorsa settimana, contribuendo a facilitare un accordo tra Arabia Saudita e Iran per ripristinare le relazioni diplomatiche. Questo significa che sempre di più la dimensione geopolitica gioca un ruolo enorme sui mercati. Se la Cina e la Russia diventano alleate militari nella guerra, gli Usa reagiranno. Con tutte le conseguenze per mercati e non solo.
 
E i mercati finanziari? Oltre all’agitazione dovuta ai problemi delle banche, i non nascondiamo il fatto che i mercati guardino con una certa preoccupazione anche al sistema di alleanze che si muove in un mondo sempre meno sicuro.
 
Non più tardi di una settimana fa, un sondaggio MLIV Pulse di Bloomberg per capire il sentiment dei trader nei confronti della Cina, ha espresso preoccupazioni geopolitiche sul crescente potere del presidente Xi Jinping, che stanno gettando un’ombra sull’ottimismo tra gli investitori professionali, un terzo dei quali prevede comunque ancora di aumentare la propria esposizione alla Cina nei prossimi 12 mesi.
 
Lo scenario peggiore sarebbe quello che vede la Cina dare armi all’esercito russo o uno scontro militare su Taiwan. Un errore politico a Pechino, il peggioramento dei legami con gli Stati Uniti e il rallentamento del mercato immobiliare sono tra gli altri rischi seri da cui bisogna porre attenzione.
 
I legami commerciali e politici tra la Cina e la Russia, preludio come sospettano gli USA di una alleanza militare, sono comunque reali e forti. Xi probabilmente non si sbilancerà troppo per non rischiare di perdere il business occidentale. E’ chiaro però che eccessivi passi verso Putin potrebbero esplodere in un nuovo shock finanziario e politico mondiale.
 

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