Ieri sera, una settimana prima della decisione sul tasso in Australia, è stato pubblicato l’indice sui prezzi al consumo, che si è attestato all’1,7% a/a, superando il previsto 1,5% a/a.
A nostro avviso, la continua flessione del dollaro australiano contro il biglietto verde ha fatto salire l’inflazione. Nel 2015, l’AUD/USD ha perso quasi il 13% del suo valore. Il costo dei beni importati è aumentato e l’attuale aumento dell’IPC è dovuto, pertanto, soprattutto all’indebolimento della valuta.
Ciò nonostante, è evidente che i prezzi bassi delle materie prime continuano a pesare fortemente sull’economia australiana. Rimaniamo però ottimisti, perché la domanda di materie prime australiane è tutt’altro che debole. La prossima settimana, la banca centrale australiana (Reserve Bank of Australia, RBA) fisserà il suo obiettivo per il tasso d’interesse.
Riteniamo che il tasso rimarrà al 2%. I mercati mettono in conto una probabilità pari al 94% che i tassi rimangano invariati. La banca centrale sta adempiendo il suo doppio mandato: l’inflazione sta crescendo e le condizioni del mercato del lavoro sono in netto miglioramento. Nel 2015 sono stati creati circa 300.000 nuovi posti di lavoro e il tasso di disoccupazione rimane stabile al 5,8%.
The Risk Today
EUR/USD L’EUR/USD giace nel canale ribassista a breve termine. Si osserva una resistenza oraria a 1,1096 (minimo 28/10/2015), mentre il supporto orario è ubicato a 1,0524 (03/12/2015). Si prevede un’ascesa di breve termine. A più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un’inclinazione ribassista finché reggerà la resistenza. La resistenza chiave si trova nell’area intorno a 1,1453 (massimo di fascia) e il livello a 1,1640 (minimo 11/11/2005) probabilmente frenerà un eventuale apprezzamento. L’attuale deterioramento dei livelli tecnici favorisce una flessione graduale verso il supporto a 1,0504 (minimo 21/03/2003).
GBP/USD La coppia GBP/USD esce dal solco del canale discendente. La resistenza oraria è costituita da 1,4363 (massimo 22/01/2016). Si osserva una resistenza più forte a 1,5336 (massimo 19/11/2015). Si prevede un’ulteriore debolezza attorno a 1,4350. La struttura tecnica a lungo termine è negativa e favorisce un ulteriore calo verso il supporto chiave a 1,3503 (minimo 23/01/2009), fino a quando i prezzi permarranno sotto la resistenza a 1,5340/64 (minimo 04/11/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni). Tuttavia, le generali condizioni di ipervenduto e la recente ripresa dell’interesse all'acquisto spianano la strada a un rimbalzo.
USD/JPY L’USD/JPY è altalenante. La resistenza oraria giace a 123,76 (massimo 18/11/2015). Il supporto orario giace a 115,98 (minimo 20/01/2016). Si prevede un ulteriore rimbalzo a 120,00. Si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il forte supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si favorisce un aumento graduale verso la massiccia resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 116,18 (minimo 24/08/2015).
USD/CHF Il momentum del trend rialzista della coppia USD/CHF è ancora vivo. Tuttavia la coppia permane nel canale rialzista. Il supporto orario è collocato a 0,9876 (minimo 14/12/2015)e la resistenza oraria giace a 1,0328 (massimo 27/11/2015). Si prevede una forza continua. Nel lungo termine, la coppia ha violato la resistenza a 0,9448 e la resistenza chiave a 0,9957, il che suggerisce un ulteriore trend rialzista. Il supporto chiave può essere individuato a 0,8986 (minimo 30/01/2015). Finché questi livelli reggeranno, si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine.