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2016, indeciso sul da farsi? queste le previsioni che ti aiuteranno

Da Panoramica mercato28.12.2015 11:14
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2016, indeciso sul da farsi? queste le previsioni che ti aiuteranno
Da   |  28.12.2015 11:14
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Cari Lettori,

come ormai tradizione, e con il desiderio di portarvi a conoscenza delle idee dei migliori analisti ed esperti di trading per l’anno 2016, Investing.com desidera, anche quest’anno, proporvi una “Tavola rotonda” alla quale, in numerosi, hanno gentilmente partecipato.

Di seguito vi proponiamo, con l’augurio di farvi cosa gradita, una selezione di questi pareri, riflessioni ed indicazioni, che potrebbero esservi di aiuto per le vostre scelte di trading, nel Nuovo Anno. Buona lettura.

Pietro Aldo Arriciati: Nel 2016 valute e Materie Prime saranno le Prime Donne

Valute: USD/JPY

Nel corso del 2016 la volatilità, anche sui mercati valutari, dovrebbe accentuarsi, dato il profilarsi del decoupling tra le politiche monetarie di FED da una parte, e BCE e BoJ dall’altra. In particolare, concentrandoci sul cambio USDJPY, vediamo come possibili ulteriori spazi di crescita, una volta sfondata in senso proprio la resistenza posta in area 124 yen, considerando quanto i vertici dell’istituto centrale giapponese stiano dimostrando risolutezza nel dare un’ulteriore spinta espansiva alla politica monetaria, al fine di non disancorare le aspettative del board dalla reale inflazione registrata nel paese del Sol Levante (il target del 2% è sempre ancora ben lontano dalle statistiche ufficiali). Qualora venisse meno la citata resistenza, si aprirebbero spazi verso target di lungo interessanti, con un privo obiettivo a 135 e un secondo (al momento meno probabile) a 145: stiamo parlando di livelli ormai inesplorati da più di 10 anni.

Commodities: Petrolio Greggio

Consigliamo di tenere sotto controllo anche le quotazioni del petrolio, soprattutto nella seconda parte dell’anno, quando l’eccesso di offerta sul mercato di greggio potrebbe assottigliarsi, e per la diminuzione di trivelle attive negli Stati Uniti, e –soprattutto – per le pressioni dei Paesi produttori OPEC non di matrice islamica (Venezuela, Ecuador e Angola su tutti), che potrebbero finalmente costringere l’Arabia Saudita ad una politica di rialzo dei prezzi, e al tanto atteso taglio della produzione. La strategia scelta dall’OPEC di difendere la propria quota di mercato rinunciando a controllarne il prezzo, non potrà difatti durare in eterno (date le conseguenti difficoltà di bilancio che si stanno trovando ad affrontare numerosi Paesi membri del cartello); inoltre, anche la domanda globale dovrebbe finalmente ravvivarsi nella seconda metà del 2016, secondo le proiezioni di tutte le principali case d’affari.”

Riccardo Zarfati: Nel 2016 attenzione alle Materie Prime

Parlando di azionario, vi è un generale consenso che l’Europa ha le migliori chance per fare meglio di altre aree geografiche. Il QE è ancora in corso e i recenti indicatori macroeconomici, sebbene non esaltanti, dimostrano che un fondo è probabilmente stato toccato, con ulteriori probabilità di recupero. Molti hanno dubbi sulla reale efficacia del QE in Europa. Dubbi che condivido, gli stessi che avevo sul Giappone. Giappone che non è certo uscito dalle sabbie mobili dopo due anni di Abenomics, anzi ora è tecnicamente di nuovo in recessione. Ma la borsa giapponese ha fatto un gran balzo: almeno dal punto di vista di un investitore, questa è la cosa che conta.

Il 2016 sarà probabilmente l’anno in cui dovremo riguardare alla struttura dei portafogli. E comincerei a guardare con attenzione alle materie prime, di nuovo affossate quest’anno e probabilmente non lontane da minimi rilevanti, almeno guardando agli indicatori tecnici. Parlare di singole materie prime è per ora difficile, anche se Mais, Cotone, Caffè e Zucchero mi sembrano al momento quelle con più chance di interessanti rialzi. Ma in prima battuta farei una scelta di campo, inserendo in portafoglio una quota dell’indice Thomson Reuters/CoreCommodity CRB Excess Return, che comprende tutte le principali materie prime, incluso energia e metalli. Vi sono ETF su borsa italiana che permettono questa prima allocazione in modo molto semplice, valutando poi nel corso del tempo investimenti più specifici, Oro incluso.

Concentrandosi su temi specifici continuo a monitorare con attenzione il settore delle energie alternative (solare, eolico, rinnovabili in generale). Al di là delle mosse concrete dei governi, non vi è dubbio che la sensibilità stia crescendo, anche tra molti paesi emergenti. Quest’anno il settore non ha affatto brillato, ma il crollo del Petrolio (diciamo un concorrente) non ha portato certo uno stimolo positivo. Ma rimane un bel tema di lungo periodo, che potrebbe già dare interessanti rendimenti per il 2016. Anche in questo caso vi sono numerosi ETF su Borsa italiana che permettono di investire su un paniere selezionato di aziende internazionali che operano in questo settore.

Roy Reale: Nel 2016 alla larga dai titoli di Debito Pubblico

A mio modo di vedere il 2016 sarà l'anno dello scoppio della bolla più grande degli ultimi 20 anni. Ancor più grande della bolla azionaria del 2000 e di quella azionaria ed immobiliare del 2007. Mi riferisco allo scoppio della bolla del debito degli Stati più industrializzati. Questo porterà ad un aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato a lungo termine in Europa, Giappone e America.E' per questo motivo che, chiunque abbia titoli di Stato Europei, Giapponesi e/o Americani, farebbe bene a disfarsene il prima possibile senza troppi rimpianti.

Questa emorragia sull'area di investimento delle obbligazioni governative porterà gli investitori a sentire la necessità di investire in beni reali. Ecco perché le materie prime e i metalli preziosi daranno vita a dei minimi pluriennali. Al contrario di ciò che pensano molti investitori, non sarà l'inflazione a guidare questo grande rialzo. Sarà invece la paura di una deflazione profonda e la sfiducia crescente verso gli Stati e i loro debiti, che guiderà il prossimo rialzo di Oro, Argento e materie prime.

Oro, Argento, Petrolio Greggio e molte altre materie prime sono pronte al decollo. Prima affonderanno. Probabilmente tra fine 2015 e la prima parte del 2016. E poi esploderanno al rialzo. Il 2016 è l'anno dei grandi minimi su materie prime e metalli preziosi e per questo motivo saranno senza ombra di dubbio le 2 grandi aree di investimento in cui vorrei detenere i miei risparmi nel 2016.

Ludovico Reale: Azionario 2016, due titoli da non perdere

Il 2016 è quasi alle porte e come ogni anno non mancheranno occasioni per fare acquisti o vendite di titoli sul mercato azionario. Analizzando quelli che sono i movimenti del prezzo su grafico settimanale, cercheremo di individuare alcune tra le occasioni da non lasciarsi sfuggire per il prossimo anno. Suggerimenti su come comportarsi prima di dare inizio alla nostra operatività? Aspettare la chiusura dell'ultima candela mensile del 2015, e se non saranno superati importanti livelli chiave a causa delle future decisioni di politica monetaria, considerare l'acquisto o la vendita di questi titoli.

Atlantia (MI:ATL): Il titolo presenta una price action in cui l'area di prezzo posta tra 24,75 e 25,00 lavora in maniera ottimale come resistenza. Da quasi inizio anno le contrattazioni del titolo non hanno superato questa zona, andando con la chiusura dell'ultima candela settimanale a dare un forte segnale di ribasso. Analizzando la media mobile a 21 periodi vediamo che il trend rialzista inizi a dare segnali di debolezza, andando più volte a testare la media e creare il primo massimo di prezzo decrescente dopo quello toccato a 25,33. Livelli di supporto importanti sono posti a 23,00, 22,50, 21,50/21,00. Giudizio sul titolo: vendere

Grafico del titolo ATLANTIA
Grafico del titolo ATLANTIA

Suggerimenti operativi: Ritenere annullate le vendite se il prezzo dovesse tornare nuovamente in area 25,33/25,50. La zona rappresentata dal terzo supporto può essere considerata come un punto ottimale dove chiudere la nostra operazione nel caso sia stato effettuato uno short o liquidare una parte del profitto.

Yoox Net-A-Porter Group SpA (MI:YNAPm): Il titolo presenta una price action in cui il livello di 32,00 rappresenta un supporto importante. La chiusura della candela settimanale ha dato ulteriore risalto all'importanza di questo livello andando a porre fine alla sua funzione di resistenza e identificando 36,00 come nuova area di contenimento dei prezzi. La maggior parte delle contrattazioni del titolo sono avvenute tra due importanti livelli che hanno contenuto i prezzi da quasi inizio anno posti a 32,00 e 28,00. La media mobile a 21 periodi continua a lavorare da supporto dinamico e mantenere le contrattazioni verso l'alto, andando a dare un segnale aggiuntivo alla forza del titolo. Giudizio sul titolo: acquistare

Grafico del titolo Yoox
Grafico del titolo Yoox

Suggerimenti operativi: Visto il forte movimento del titolo verso l'alto con la chiusura della candela weekly, aspettare uno storno delle vendite per avere un rischio rendimento ottimale. In questo modo sarà possibile acquistare il titolo azionario a prezzi migliori di quelli attuali, specialmente se dovessero esserci ritorni su livelli importanti come quello posto a 32,00. Considerare l'area di 26,00/28,00 come una zona dove liquidare il titolo nel caso di acquisti.

Stefano Mastria: Cambio EUR/USD scenari possibili per il 2016

Le banche centrali ci stanno fornendo nuovi indizi per capire i potenziali sviluppi del prossimo anno. In particolare per EUR/USD valutiamo gli scenari possibili per il prossimo anno.

EUR/USD, Scenario: Il mercato da luglio 2014 ha iniziato un trend ribassista che ha superato ampiamente i minimi storici rispettati in questi anni. Questo ha portato il prezzo quasi alla parità e sembra difficile che possa verificarsi una continuazione ancora ampia della tendenza ribassista, tenendo conto che la coppia storicamente ha sempre lavorato all’interno di un ampio trading range che va dall’area di 1.0460 a 1.4260. Il superamento di questi confini causerebbe disagi all’economia, pertanto ciclicamente le banche centrali cambiano strategie, configurando, di fatto, nuove tendenze primarie.

Il prezzo può produrre inoltre anche ampie false rotture oltre questi confini, per poi riprendere a lavorare nel trading range dove gli equilibri dell’economia restano stabili. Pertanto in questo momento lo scenario più probabile è quello dell’inversione della tendenza primaria. Tutto questo potrà essere anticipato da una falsa rottura nei pressi della parità.

Oltre 1.18 sarà possibile confermare l’inversione della tendenza primaria. Tuttavia la prima chiusura settimanale oltre 1.1074 potrà fornire un primo indizio significativo per valutare opportunità rialziste, in anticipo sull’inversione di tendenza. Dovranno seguire poi nuove conferme graduali.

Giuseppe Pascarella: Le migliori e peggiori idee di investimento per il 2016

La Fed è ormai pronta ad aumentare i tassi di interesse il 16 Dicembre di quest'anno. Questo comporterà certamente delle conseguenze sulle tipologie di strumenti su cui investire per i prossimi anni.

Nel 2016 ci aspettiamo prima di tutto un calo delle obbligazioni decennali proprio a causa dell'aumento dei tassi. Noi crediamo in una crescita intorno al 2.5% dell'economia americana, questo ci porta a scommettere che il mercato azionario ed ETF avrà ancora da dire, ma non in tutti i settori. Il Biotech delle piccole capitalizzazioni per esempio sarà colpito dalle elezioni presidenziali. Svariati democratici stanno basando l'intera campagna sui costi alti dei farmaci e questo potrebbe portare ad inevitabili ripercussioni per queste società, per le Large Cap invece non vediamo grossi problemi, sul lungo, anche perché essendo multinazionali i loro introiti derivano per la maggior parte dai mercati offshore.

Gli energetici sono stati picchiati duro negli ultimi 18 mesi rendendoli un affare assai attraente, ma attenzione alla legge sull'esportazione del petrolio di cui si sta parlando in questo periodo al Congresso americano, se dovesse passare, il prezzo del petrolio sarebbe ancora più basso. C'è il rovescio della medaglia però: le linee aeree. Società come Delta Airlines, Alaska Airlines o Southwest, continueranno a godere del prezzo basso del petrolio aumentando di conseguenza gli introiti e la plusvalenza.

Le banche saranno quelle che beneficeranno maggiormente dal 2016, il rialzo dei tassi di 25 punti base e probabilmente altri 100 punti base entro la fine del 2016. Questa situazione assomiglia a quella del 2004 dove le utilities regolamentate sovra performarono del 6% e del 18% nei tre e 12 mesi dopo la prima escursione dei tassi.

Roberto Paradiso: 2016, fra alti e bassi, operatività solo a breve termine

Da quando è iniziato il tapering da parte della FED a fine 2013, la domanda più gettonata fra gli addetti ai lavori è stata: “ora che le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali hanno raggiunto il climax e sta per iniziare un ciclo di rialzo dei tassi, con conseguente deprezzamento dei bond, e i mercati del rischio salgono (anche se non tutti con la stessa intensità) da diversi anni, come rimodulare correttamente l’asset allocation per non sottoporre i portafogli ad un’eccessiva volatilità?” Nel frattempo la Fed ha drenato il QE e da mesi rimanda un primo aumento dei tassi, la BOJ ha intensificato il proprio programma di riacquisto e alla fine anche la BCE e la PBOC hanno deciso di iniettare, anche se con modalità differenti, liquidità sul mercato.

I corsi azionari hanno aggiornato i massimi, ma non sono mancati veloci e intense correzioni. I bond, sotto l’egida della BCE, hanno continuato ad apprezzarsi riducendo sempre più gli spreads tra i paesi core e periferici e le materie prime, scontando uno scenario deflattivo, hanno intrapreso una decisa discesa. Questa è la fotografia che oggi si para davanti i nostri occhi; inoltre dopo aver raggiunto i rispettivi massimi o minimi, in questo momento, non vi è alcuna asset class con una direzione ben definita.

Vista la situazione, per quanto riguarda l’operatività tattica, almeno per la prima parte dell’anno eviterei di costruire posizioni da portare per molto tempo in portafoglio: chi può dovrebbe abbassare i time frames su cui opera solitamente e fare esclusivamente trades veloci. Un’alternativa potrebbe essere costruire degli spreads vendendo (short sell) titoli deboli e comprando quelli con una forza relativa più alta, mantenendo così un’impostazione neutrale sul mercato.

Sui vari indici azionari, come già sottolineato in precedenza, aspetterei indicazioni più chiare, perché attualmente sui time frames più lunghi abbiamo, nel migliore dei casi, solo impostazioni neutrali. La sola eccezione è rappresentata dall’indice OMX Iceland All-Share. Su questo benchmark potrebbe essere interessante costruire operazioni rialziste. Eventualmente, chi non ha la possibilità di calibrare l’entrata, potrebbe effettuare ingressi dilazionati sulle correzioni, sfruttando i livelli di controllo (1200 – 1150 punti). Lo stesso discorso vale per la galassia dei bond: se non si è in grado di fare un adeguato “picking” meglio rimanere alla finestra.

Da un po’ di tempo a questa parte si legge spesso che il comparto energia ha raggiunto delle valutazioni interessanti: per quanto riguarda il Gas naturale meglio rimanerne alla larga, l’impostazione continua ad essere ribassista, anzi a differenza di altri sottostanti non si è ancora formata una base congestiva.

Il Petrolio Greggio merita un discorso a parte: dopo eventuali ulteriori correzioni (meglio se in spike) sotto i 35 $ al barile e il recupero del livello indicato, potremmo assistere a forti rallies, come è già accaduto nel corso dell’anno che sta volgendo al termine, per provare a neutralizzare l’impostazione ribassista di lungo periodo. In questo caso è molto importante per chi volesse provare a speculare su questo sottostante prestare la massima attenzione nella selezione dello strumento finanziario con cui intende replicare l’andamento del corso: l’effetto contagio potrebbe erodere il rendimento dello strumento replicante quando il contratto future passa alla scadenza successiva.

Gerardo Marciano: Previsioni sugli indici per l’anno 2016

FRATTALE PREVISIONALE 2016 SU SCALA GIORNALIERA

Grafico di Proiezione Generale di Indice
Grafico di Proiezione Generale di Indice

Il 2016 per i mercati americani dovrebbe avere l’andamento del frattale mostrato in figura (ricordiamo che il grafico è costruito in modo tale che l’apertura di gennaio è fissata a 100).

Gli altri mercati dovrebbero accodarsi con probabilità del 76%.

Vediamo come l’andamento dell’indice sia molto positivo, con un minimo annuale che si forma a gennaio e una leggera correzione tra marzo e aprile.Un investitore che voglia iniziare un investimento con orizzonte temporale ad un anno che adotta una strategia Buy&Hold deve aspettarsi un rendimento medio del 6%, la probabilità, invece, che questo rendimento sia positivo è del 100%.Per un investitore che voglia iniziare un investimento con orizzonte temporale a 5 anni il rendimento medio atteso è positivo e la probabilità che sia tale è del 75%.

S&P 500

Sull'indice è in corso una proiezione rialzista di lungo periodo che, dopo essere uscita dal canale che l'accompagnava da anni, sta cercando di riprendere la strada del rialzo.In quest'ottica è importantissima la rottura della resistenza dinamica che aprirebbe le porte al II° obiettivo naturale in area 2280.Gli obiettivi successivi sono mostrati in figura.Al ribasso è fondamentale la tenuta dell’area 1970 per evitare ritorni in area 1849 e poi 1.500. Si ritiene che area 1.849 possa fungere da bottom per il 2016.

Grafico dell'indice S&P 500
Grafico dell'indice S&P 500

FTSE MIB

E' in corso una proiezione rialzista di lungo periodo per la quale continua a resistere la zona di resistenza individuata dall'area 22100-22300. Difficile, quindi, al momento trarre conclusioni. L'unica cosa che possiamo dire è che qualora dovesse cedere la resistenza 22100-22300 le quotazioni sarebbero proiettate in area 25000 dove incontrerebbero il cosiddetto "limite invalicabile".Al ribasso discese fino in area 20000 sono compatibili con lo scenario rialzista, ma non si nega la possibilità di ritestare area 18.800 nei prossimi mesi.

Grafico dell'Indice FTSE MIB
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