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In primo piano le vendite di EUR e GBP

Forex News and Events

La settimana si è aperta con le vendite aggressive di euro e sterline. L’EUR/USD ha infranto il supporto a 1,20 in scia al mix esplosivo costituito dai timori di un’uscita della Grecia e dalle speculazioni di un allentamento quantitativo (QE) dalla BCE. La BCE s’incontrerà il 22 gennaio, data in cui dovrebbe annunciare finalmente un allentamento quantitativo in piena regola per evitare, o limitare, la spirale deflattiva dell’Eurozona. In Grecia il 25 gennaio si terranno le elezioni anticipate. Il voto potrebbe rafforzare Syriza, il gruppo di opposizione anti-austerità, che spingerebbe poi per un disimpegno dagli accordi sul salvataggio con l’UE e potrebbe addirittura condurre il paese alla porta d’uscita dell’UE. D’altro canto, la Germania si mostra tranquilla rispetto ai tumulti greci. Il Cancelliere tedesco Merkel ha detto che l’Eurozona potrebbe far fronte senza difficoltà all’uscita della Grecia, stando a quanto riferito da Der Spiegel. Dopo aver raggiunto un nuovo minimo da 9 anni pari a 1,1864 all’apertura dei mercati in Asia, ora è in corso una correzione dell’EUR/USD. Ciò nonostante, gli operatori cercano di vendere sui rally, perché lo scenario più probabile continua a essere un ulteriore indebolimento dell’EUR nei confronti di USD e GBP.

Sul fronte dei dati, le cifre preliminari sull’IPC di dicembre nell’Eurozona saranno in primo piano per tutta la settimana. L’IPC primario aggregato per l’Eurozona (in uscita mercoledì) dovrebbe passare in territorio negativo (-0,1% a/a contro lo 0,3% a/a di novembre), soprattutto per effetto del pesante calo dei prezzi del petrolio. La deflazione sembra a questo punto inevitabile, poiché persiste la debolezza dei prezzi dell’energia.

Gli acquisti di bond garantiti della BCE ammontano ora a 29,6 miliardi di euro, gli acquisti di titoli ABS hanno raggiunto 1,75 miliardi di euro. Le due tornate di TLTRO del 2014 ammontano a 212,44 miliardi di euro. Nel complesso, gli attivi di bilancio della BCE sono aumentati aggressivamente e si attestano a 2,150 mila miliardi di euro (al 26 dicembre). La BCE continua ad avere ancora un ampio margine di manovra per far salire gli attivi ai livelli del 2012 (intorno a 3 mila miliardi di euro). Gli acquisti aggiuntivi di bond sovrani non porranno sicuramente rimedio al rallentamento degli indicatori macroeconomici dell’Eurozona e dovrebbero continuare a pesare sul complesso EUR fino alla prima riunione del 2015 della BCE. I mercati dei future rimangono nettamente corti sulle posizioni in EUR.

Nel breve termine, il pesante calo a 1,1864 ha spinto l’EUR/USD in territori d’ipervenduto. Prevediamo una correzione per tutta la giornata, anche se i tentativi al rialzo dovrebbero essere limitati, con offerte a 1,20+. Le barriere per le opzioni in scadenza oggi stazionano a 1,20/1,21.

L’EUR/GBP tende incessantemente al ribasso. Gli indicatori di trend e momentum suggeriscono il consolidamento della debolezza dell’EUR/GBP. Stando ai pattern a candela, se oggi la resistenza a 0,78505 resisterà, verrà confermata la formazione di un harami ribassista.

Cable in flessione per la seconda seduta consecutiva

La coppia GBP/USD è calata a 1,5176, base del canale discendente da ottobre 2014 a gennaio 2015, in scia alla diffusa domanda di USD. Dopo due sedute di forti vendite di GBP, prevediamo che la base del canale (1,5162) conferirà supporto nel breve termine, ma non a lungo. La flessione dei prezzi del petrolio fa guadagnare tempo alla BoE prima della normalizzazione. La prossima settimana saranno diffuse le cifre sull’inflazione di dicembre nel Regno Unito che, a nostro avviso, mostreranno un ulteriore raffreddamento, fattore che dovrebbe assicurare il mantenimento del giudizio negativo per la GBP/USD. La divergenza fra BoE e Fed fa spostare l’attenzione sui livelli a 1,50 per infrangere la base.

Giovedì si terrà la riunione del Comitato di Politica Monetaria (CPM) della BoE, che dovrebbe mantenere il tasso di riferimento invariato al minimo storico dello 0,50% e l’obiettivo degli acquisti di asset stabile a 375 miliardi di GBP. La decisione di politica monetaria sarà sicuramente un non-evento.

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The Risk Today

Luc Luyet

EUR/USD L’EUR/USD continua a calare. È stato infranto il forte supporto a 1,2043 e ora viene sfidato quello a quota 1,1877. Le resistenze per un rimbalzo di breve termine sono costituite da 1,2007 (massimo infragiornaliero) e 1,2110 (massimo infragiornaliero). In un’ottica di più lungo termine, l’EUR/USD si trova da maggio 2014 in un trend ribassista. Si sfida ora la forte area di supporto fra 1,2043 (minimo 24/07/2012) e 1,1877 (minimo 07/06/2010). La struttura tecnica favorisce un’eventuale violazione al ribasso. Altri supporti chiave stazionano a 1,1640 (15/11/2005) e 1,0765 (minimo 03/09/2003). Una resistenza chiave giace a 1,2252 (massimo 25/12/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD è scesa bruscamente, violando il supporto a 1,5423. Ora un supporto giace a 1,5102. Le resistenze per un rimbalzo di breve termine si osservano a 1,5423 (massimo infragiornaliero) e 1,5486 (minimo 23/12/2014). Un supporto orario giace a 1,5176 (minimo infragiornaliero). A più lungo termine, la struttura tecnica rimane negativa finché i prezzi resteranno sotto la resistenza chiave a 1,5826 (massimo 27/11/2014). Si prevede un ritracciamento pieno dell’ascesa del 2013-2014. Un forte supporto giace a 1,4814 (minimo 09/07/2013).

USD/JPY Recentemente l’USD/JPY si è mosso lateralmente. Si possono osservare supporti orari a 118,87 (minimo 30/12/2014) e 118,26 (minimo 18/12/2014); le resistenze orarie si trovano invece a 120,83 (massimo 23/12/2014) e 121,85 (massimo 08/12/2014). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Anche se non ci sono segnali che suggeriscono la fine del trend rialzista di lungo termine, è probabile un consolidamento di medio termine, considerando la ripida ascesa vista di recente e la forte resistenza ubicata a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave da monitorare giace a 115,46 (minimo 17/11/2014).

USD/CHF L'USD/CHF si è rafforzato ulteriormente e ora sta sfidando la forte area di resistenza definita da 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010). Supporti per la temporanea debolezza si trovano a 0,9990 (minimo infragiornaliero) e 0,9934 (minimo 02/01/2015). In un’ottica di più lungo periodo, la struttura tecnica mostra che nell’agosto del 2011 è iniziato un nuovo trend ascendente di lungo termine. Di conseguenza, anche se la forte zona di resistenza compresa fra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010) potrebbe generare un certo consolidamento, è prevedibile che poi vi sia una violazione al rialzo. Altre resistenze chiave stazionano a 1,0676 (massimo 12/07/2010) e 1,7131 (massimo 01/06/2010). Un supporto chiave giace a 0,9831 (minimo 25/12/2014).

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