⌛ Persi i guadagni 13% di ProPicks a maggio? Abbonati ora, prendi i titoli di giugno scelti dall'AI.Sblocca azioni

FED: ecco i tassi alti più a lungo

Pubblicato 07.05.2024, 09:04
US500
-
US2000
-

Tutte le guerre sono combattute per denaro (Socrate).

Vendite al dettaglio dell’Europa MoM di marzo in uscita oggi alle 11:00 (stima +0,6% contro -0,5% di febbraio).
 
Ieri il PMI composito dell’Europa di aprile è risultato maggiore delle attese (51,7 punti contro 51,4 atteso e 50,3 di marzo), così come il PMI servizi sempre di aprile (53,3 punti contro 52,9 atteso e 51,5 di marzo). I dati segnalano il miglioramento economico dell’area euro. Ancora in flessione i prezzi alla produzione di marzo (-0,4% in linea con le attese e -1,1% in febbraio). Di fronte a prezzi di vendita comunque crescenti (inflazione +2,4% in aprile), significa che le aziende stanno quantomeno tenendo i margini di profitto. Questo è ovviamente positivo per gli utili societari, ma negativo per la disinflazione.
 
Dopo tre dati di CPI più forti del previsto e dati sull’indice del costo dell’occupazione (ECI) elevati l’ultimo giorno di aprile, i mercati si sono presentati alla riunione del FOMC preoccupati per una svolta aggressiva. Non è quello che è successo.
 
Tutto sommato la riunione del FOMC di maggio ha avuto un tono accomodante, e dovremmo tirare un sospiro di sollievo pensando che i tassi semplicemente rimarranno alti (ma non più alti), ancora per un po’. Come noto, il FOMC ha mantenuto i tassi invariati per la sesta riunione consecutiva e, nonostante i dati persistentemente elevati sull'inflazione all'inizio dell'anno, i commenti di Powell hanno confermato un orientamento accomodante e hanno di fatto chiuso la porta ad un rialzo dei tassi.
 
Il messaggio è stato sottolineato anche durante la conferenza stampa, menzionando che la riduzione delle restrizioni politiche troppo tardi, potrebbe indebolire indebitamente l’economia e il mercato del lavoro e ha suggerito che la tendenza ad allentare i tassi rimane.
 
Questo significa che ulteriori aumenti temuti dal mercato sono sostanzialmente fuori discussione. Il taglio dei tassi rimane nelle corde delle Fed e la domanda diventa quando e non se. Quando a Powell è stato chiesto se il FOMC sarebbe soddisfatto del fatto che l’inflazione rimanesse intorno al 3% per il resto dell’anno, ha nuovamente suggerito che si ritiene che il livello attuale dei tassi sarà sufficiente per abbassare l’inflazione.
 
Ma significa che l'asticella dei tagli è diventata più alta rispetto alla riunione di marzo. Siamo convinti che nemmeno una positiva sorpresa significativa possa riportare sul tavolo un taglio dei tassi a giugno o luglio. Con i dati che abbiamo a disposizione, riteniamo che il primo taglio sarà a novembre o dicembre.
 
La reazione del mercato durante la prima parte delle comunicazioni post-riunione del FOMC è stata accomodante, con i tassi impliciti e il dollaro USA che si sono ritirati. Le azioni hanno registrato un balzo, mentre i titoli del Tesoro hanno guadagnato per la mancanza di una svolta più aggressiva nella forward guidance, nonché per un taglio sorprendentemente ampio della stretta quantitativa.
 
A questo punto, ci sentiremmo a nostro agio nell’investire sulla debolezza del mercato, in particolare nelle parti cicliche dello stesso e a trarre vantaggio da rendimenti interessanti (titoli e settori value). E’ bene che gli investitori considerino appieno nelle proprie scelte strategiche che un’inflazione vischiosa tende a corrispondere ad un potere di determinazione dei prezzi più forte per un periodo più lungo per le aziende. Inoltre, una migliore redditività aziendale tende a portare a maggiori spese/investimenti in conto capitale (cinque delle più grandi mega-cap investiranno solo nel 2024 quasi 200 miliardi di dollari).
 
I titoli a piccola capitalizzazione hanno sovraperformato il 1° maggio dopo aver registrato la peggiore performance mensile da settembre, con l'indice Russell 2000 in ribasso del 7,04%. Se gli investitori eliminassero dal tavolo lo scenario di un rialzo dei tassi, i titoli a piccola capitalizzazione potrebbero trarne vantaggio. Riteniamo che il punto di ingresso attuale sia interessante se riteniamo che ci stiamo avvicinando al minimo degli utili.
 
Da inizio anno l’indice Russell 2000 è rimasto indietro di quasi l’8% rispetto all’indice S&P 500 e si colloca quasi il 20% al di sotto del suo massimo storico del 2021. La qualità ha funzionato bene lungo lo spettro della capitalizzazione di mercato e, almeno fino ad ora il 2024 è stato un anno forte per i gestori attivi di titoli azionari a piccola capitalizzazione.
 
Ancora una volta, ciò evidenzia l'importanza di adottare una gestione attiva. Crediamo che gli investitori che non hanno esposizione, o sono sottopesati, sui titoli a piccola capitalizzazione dovrebbero prendere in considerazione l'idea di aggiungerne alcuni al loro mix di investimenti. Soprattutto dopo l’ultimo meeting del FOMC.
 
 
 
 
 
 
 

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.