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Greggio al massimo di una settimana; speranze BCE

Pubblicato 04.09.2012, 09:40
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Investing.com - I futures del petrolio greggio sono saliti al massimo della settimana nella mattinata di martedì, con le speranze di un’azione della BCE che supporta il sentimento dei mercati, in attesa del meeting di politica monetaria nel corso della settimana.

I guadagni sono supportati dalla speculazione che la Federal Reserve sia vicina ad implementare la crescita negli USA, il ché ha supportato i guadagni.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 97,00 dollari al barile, in salita dello 0,55%.

Stamane i prezzi sono saliti dello 0,9% al massimo della sessione di 97,34 dollari al barile, il livello più alto dal 27 agosto.

Il sentimento dei mercati è migliorato dopo che
il Presidente BCE Mario Draghi ha dichiarato che sarebbe favorevole all’acquisto di bond in scadenza a 3 anni, aggiungendo che ciò non costituirebbe un finanziamento allo stato.

Ci si aspetta che la BCE annunci i dettagli sulle misure di politica monetaria atte a stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica che si terrà giovedì.

Il sentimento è rimasto supportato dalla speculazione che la Federal Reserve sia prossima ad agire per rafforzare la ripresa USA, in seguito al discorso tenuto lo scorso venerdì dal Presidente Fed Ben Bernanke.

Parlando al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming, Bernanke ha dichiarato che la Fed avrebbe agito per rafforzare la ripresa USA, ma non ha indicato che lo stimolo sia cosa imminente.

I traders del petrolio attendono oggi il report dell’ISM sull’attività del settore manifatturiero USA, nonché i dati USA sull’occupazione non agricola questo venerdì.

I dati dell’ISM combinati a quelli sull’occupazione sono dei dati importanti per la decisione della Fed circa un ulteriore stimolo nel corso del vertice del 12 settembre.

Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.

L’attività del settore manifatturiero in Cina è scesa al minimo dal marzo2009, con i nuovi ordini in calo per via dell’indebolimento della domanda globale.

La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio dopo gli USA, ed è stato il motore dell’aumento della domanda.

Ma i timori per la crescita della zona euro sono ricomparsi dopo che i dati rivisti hanno mostrato che il settore manifatturiero si è contratto per il 13esimo mese consecutivo ad agosto.

Nonostante le previsioni economiche poco rosee i mercati del petrolio sono stati piuttosto rialzisti ultimamente, con i prezzi della borsa di New York in salita del 20% rispetto al minimo di 77,27 toccato il 28 giugno.

Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,1%, a 115,86 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 18,86 dollari al barile.

I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 23% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.

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