di Stefano Bernabei
ROMA (Reuters) - Atlantia metterà in vendita fino al 20% di Aeroporti di Roma, che controlla con una quota del 95,91%, in una strategia che prevede poi una successiva ulteriore vendita sempre attorno al 20% in modo di mantenere il controllo sopra il 50%.
La quota iniziale potrebbe essere offerta a fondi sovrani e investitori istituzionali come fondi pensione nordamericani specializzati nel settore, mentre non è escluso un coinvolgimento anche in una fase successiva del fondo di Abu Dhabi, Adia.
Lo hanno detto a Reuters diverse fonti che stanno lavorando al dossier e vicine alla situazione.
Una di queste fonti sottolinea però come l'avvio di questa operazione possa avvenire solo dopo il via libera di Bruxelles all'accordo per l'ingresso di Etihad in Alitalia, possibile in qualche settimana o anche in tempi più lunghi a seconda della profondità della procedura richiesta dal commissario alla concorrenza Joachim Almunia. Venerdì scorso Almunia ha detto che ancora non è stato deciso che tipo di procedura verrà adottata.
Altre fonti danno invece più vicino l'avvio della ricerca degli investitori interessati, con l'apertura della data room possibile già nella prima quindicina di novembre.
"Atlantia ha già dato l'incarico ad alcuni advisor di studiare un'operazione per cedere in questa prima fase un 15-20%, credo che l'operazione parta ai primi di novembre", ha detto una prima fonte. L'operazione potrebbe avvenire con un aumento riservato al nuovo socio (o ai nuovi soci) oppure - ed è la soluzione che la fonte ritiene più probabile - con la vendita delle azioni da parte di Atlantia.
"Adr verrebbe valutata dagli advisor attorno a 4 miliardi di euro, quindi si tratta di un deal da circa 6-800 milioni", ha aggiunto una delle fonti, anche se questa valutazione non trova conferma tra gli altri interpellati.
Una seconda fonte cita tra gli advisor Boston Consulting Group, conferma che la quota è del 20% e dice che l'avvio dell'operazione "è alla stretta finale".
Secondo una terza fonte, sempre a conoscenza del dossier, "a breve dovrebbero aprire la data room".
Chi lavora a questo dossier spiega che i soggetti a cui si propone questa prima tranche di azioni Adr "sono fondi sovrani e fondi pensione specializzati in questo settore", come Wren House, braccio del fondo di investimento Kia del Kuwait, e istituti canadesi tra i possibili fondi pensione.
Atlantia e Boston Consulting non hanno commentato.
L'attesa per il via libera di Bruxelles all'ingresso della compagnia emiratina in Alitalia - di cui Atlantia è anche importante azionista oltre che controllante del gestore dello scalo romano - può essere legata a un possibile interesse di capitali di Abu Dhabi in Aeroporti di Roma.
Lo scorso febbraio Gianni Mion, vice presidente di Edizione (holding della famiglia Benetton a cui fa capo anche Atlantia tramite Sintonia), ha detto di ritenere possibile l'ipotesi di un interesse degli emirati arabi nel settore aeroporti e in quelli del gruppo di Ponzano. Prima dell'estate, Gilberto Benetton aveva escluso contatti con il fondo sovrano Adia.
Il fondo di investimento emiratino Adia (Abi Dhabi investiment authority) potrebbe essere coinvolto in questa fase o nella fase due della strategia di riduzione della quota di Atlantia in Adr.
"Esiste un qualche impegno, non so se formale, a proporre ad Adia l'investimento in Adr. E' possibile che se troveranno un compratore poi proporranno lo stesso deal ad Adia", dice una delle fonti interpellate.
Ha collaborato da Milano Elisa Anzolin