Investing.com - I futures del greggio proseguono l’andamento negativo iniziato nella seduta precedente questo lunedì, tra i segnali dei passi in avanti compiuti nelle trattative tra i diplomatici occidentali e l’Iran in merito alla controversa industria del nucleare.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a maggio ha toccato il minimo intraday di 47,85 dollari al barile, prima di attestarsi a 48,07 dollari negli scambi della mattinata europea, con un crollo di 80 centesimi, o dell’1,6%. Venerdì, i futures del greggio Nymex sono crollati di 2,56 dollari, o del 4,98%, attestandosi a 48,87 dollari al barile.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a maggio ha visto un crollo di 58 centesimi, o dell’1,03%, a 55,83 dollari al barile dopo aver toccato il minimo della seduta di 55,76 dollari. Il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra venerdì è crollato di 2,78 dollari, o del 4,7%, a 56,41 dollari al barile.
Intanto, lo spread tra il Brent ed il WTI è di 7,76 dollari al barile, contro i 7,54 dollari segnati alla chiusura di venerdì.
Oggi riprenderanno le trattative tra i funzionari occidentali e l’Iran, tra le speranze di raggiungere un accordo sul programma nucleare di Tehran prima della scadenza di domani.
La notizia di un accordo tra l’Iran e le potenze mondiali potrebbe comportare il ritorno del greggio iraniano sul mercato.
I traders continuano a seguire da vicino anche gli sviluppi nello Yemen dopo che la scorsa settimana l’Arabia Saudita e la coalizione dei paesi del Golfo hanno dato il via ad attacchi aerei per contrastare i ribelli Houthi, appoggiati dall’Iran, che assediano la città di Aden, a sud del paese.
Tuttavia, i timori per l’interruzione delle scorte si sono ridimensionati dal momento che lo Yemen è solo un piccolo esportatore di greggio ed i trasportatori potrebbero evitare di passare per lo Stretto di Babel-Mandeb, che collega il Golfo di Aden con il Mar Rosso, per raggiungere le loro destinazioni.
Ogni giorno vengono trasportati circa 3,8 milioni di barili di greggio e prodotti petroliferi attraverso lo stretto.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,5% a 98,12 questa mattina. L’indice è sceso dello 0,66% la scorsa settimana, il secondo calo settimanale consecutivo.
Il dollaro sale contro l’euro e lo yen questo lunedì, dopo che venerdì la Presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha ribadito che la banca dovrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse nel corso di quest’anno.
L’attenzione degli investitori è rivolta al report sull’occupazione USA di febbraio previsto per venerdì e ai dati di oggi sulle spese pro-capite che forniranno ulteriori informazioni sul corso futuro della politica economica.