Futures Pros- I futures del petrolio greggio sono scesi per la prima volta in quattro giorni nella giornata di lunedì, in seguito alla diffusione della notizia di un possibile piano di pace libico, tuttavia i prezzi sono rimasti sostenuti nel timore generale di una diffusione delle violenza nell’area.
Durante gli scambi europei della mattinata, il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 112,39 dollari al barile, registrando un calo dello 0,69%.
Precedentemente si era è scesi a un minimo giornaliero di 112,31 dollari al barile.
Il portavoce dell'Unione africana, Noureddine Mezní, ha dichiarato stamane che Muammar Gheddafi ha accettato un piano di pace dell'Unione africana presentato dal Presidente sudafricano Jacob Zuma.
Secondo i media, il presidente Zuma ha presentato un programma in quattro punti: un immediato cessate-il-fuoco, aiuti umanitari, protezione per i cittadini stranieri e riforme politiche.
Il presidente Zuma ha inoltre invitato la NATO a fermare gli attacchi aerei contro gli obiettivi del governo libico per "dare una chance al cessate il fuoco".
La NATO non ha ancora commentato ed i rappresentanti delle forze ribelli hanno dichiarato che non accetteranno niente senza prima vedere la fine del dominio di 41 anni di Gheddafi.
Tuttavia, i prezzi dovrebbero rimanere ben supportati dai timori per la diffusione degli scontri alle altre nazioni produttrici di petrolio dell’area, in particolare Arabia Saudita e Nigeria.
Migliaia di laureati disoccupati e insegnanti hanno organizzato proteste in due città saudite nella giornata di domenica, per chiedere migliori condizioni di lavoro, mentre gli scontri in Nigeria hanno subito un’escalation nel fine settimana in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 16 aprile.
L'Arabia Saudita è il maggior esportatore tra i membri dell'OPEC e produce circa 8,4 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre la Nigeria produce circa 2,2 milioni di barili ed è il maggior produttore di petrolio dell'Africa.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a giugno a 125,38 dollari al barile è sceso dello 0,74% a 12,99 dollari sulla controparte statunitense.
Durante gli scambi europei della mattinata, il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 112,39 dollari al barile, registrando un calo dello 0,69%.
Precedentemente si era è scesi a un minimo giornaliero di 112,31 dollari al barile.
Il portavoce dell'Unione africana, Noureddine Mezní, ha dichiarato stamane che Muammar Gheddafi ha accettato un piano di pace dell'Unione africana presentato dal Presidente sudafricano Jacob Zuma.
Secondo i media, il presidente Zuma ha presentato un programma in quattro punti: un immediato cessate-il-fuoco, aiuti umanitari, protezione per i cittadini stranieri e riforme politiche.
Il presidente Zuma ha inoltre invitato la NATO a fermare gli attacchi aerei contro gli obiettivi del governo libico per "dare una chance al cessate il fuoco".
La NATO non ha ancora commentato ed i rappresentanti delle forze ribelli hanno dichiarato che non accetteranno niente senza prima vedere la fine del dominio di 41 anni di Gheddafi.
Tuttavia, i prezzi dovrebbero rimanere ben supportati dai timori per la diffusione degli scontri alle altre nazioni produttrici di petrolio dell’area, in particolare Arabia Saudita e Nigeria.
Migliaia di laureati disoccupati e insegnanti hanno organizzato proteste in due città saudite nella giornata di domenica, per chiedere migliori condizioni di lavoro, mentre gli scontri in Nigeria hanno subito un’escalation nel fine settimana in vista delle elezioni presidenziali che si terranno il 16 aprile.
L'Arabia Saudita è il maggior esportatore tra i membri dell'OPEC e produce circa 8,4 milioni di barili di petrolio al giorno, mentre la Nigeria produce circa 2,2 milioni di barili ed è il maggior produttore di petrolio dell'Africa.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a giugno a 125,38 dollari al barile è sceso dello 0,74% a 12,99 dollari sulla controparte statunitense.