Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo questo lunedì, dopo una lettura migliore del previsto dei dati sul settore dei servizi cinesi, che hanno spinto la domanda per il secondo consumatore di greggio.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 107,56 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
I prezzi Nymex sono rimasti nel range tra 106,06 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,69 dollari al barile.
L’Indice PMI HSBC cinese per il settore dei servizi è salito a 51,3, invariato rispetto alla lettura di giugno.
La lettura ufficiale del PMI non manifatturiero di luglio è stata di 54,1 contro 53,9 di giugno.
La lettura al di sopra del 50,0 indica un’espansione.
I traders attendono i dati cinesi sulla bilancia commerciale, sull’inflazione e sulla produzione industriale, nell’incertezza sulle previsioni economiche della nazione asiatica.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA, ed i dati del settore manifatturiero sono utilizzati come indicatori del futuro consumo di greggio.
I contratti di settembre sono scesi dello 0,9% a 106,94 dollari al barile venerdì, dopo i dati che hanno mostrato un numero inferiore al previsto di nuovi posti di lavoro negli USA; dati che hanno alimentato i dubbi sulla ripresa USA e sulla necessità di un ulteriore stimolo.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 162.000 nuovi posti di lavoro a luglio, meno del previsto aumento di 184.000. I dati di giugno sono stati rivisti al ribasso a 188.000 dal report precedentemente riportato di 195.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4% dal 7,6% a giugno, dovuto in parte al maggiore numero di persone che hanno lasciato la forza lavoro.
I dati deboli hanno visto scendere le aspettative che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono saliti dello 0,4% a 109,39 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,83 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 107,56 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
I prezzi Nymex sono rimasti nel range tra 106,06 dollari al barile, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,69 dollari al barile.
L’Indice PMI HSBC cinese per il settore dei servizi è salito a 51,3, invariato rispetto alla lettura di giugno.
La lettura ufficiale del PMI non manifatturiero di luglio è stata di 54,1 contro 53,9 di giugno.
La lettura al di sopra del 50,0 indica un’espansione.
I traders attendono i dati cinesi sulla bilancia commerciale, sull’inflazione e sulla produzione industriale, nell’incertezza sulle previsioni economiche della nazione asiatica.
La Cina è il secondo consumatore di petrolio dopo gli USA, ed i dati del settore manifatturiero sono utilizzati come indicatori del futuro consumo di greggio.
I contratti di settembre sono scesi dello 0,9% a 106,94 dollari al barile venerdì, dopo i dati che hanno mostrato un numero inferiore al previsto di nuovi posti di lavoro negli USA; dati che hanno alimentato i dubbi sulla ripresa USA e sulla necessità di un ulteriore stimolo.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia USA ha segnato 162.000 nuovi posti di lavoro a luglio, meno del previsto aumento di 184.000. I dati di giugno sono stati rivisti al ribasso a 188.000 dal report precedentemente riportato di 195.000.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,4% dal 7,6% a giugno, dovuto in parte al maggiore numero di persone che hanno lasciato la forza lavoro.
I dati deboli hanno visto scendere le aspettative che la Fed possa iniziare a ridurre il programma di acquisti mensili da 85 miliardi di dollari.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono saliti dello 0,4% a 109,39 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 1,83 dollari al barile.