Investing.com – I futures del greggio sono saliti nella giornata di martedì, in salita dal forte calo del giorno precedente, tra un dollaro debole e il rialzo delle previsioni dei prezzi da parte delle banche di Wall Street, Goldman Sachs e Morgan Stanley.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a luglio a 98,78 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in salita dell’1,3%.
Precedentemente è stato toccato il massimo giornaliero di 98,92 dolalri al barile, in salita dell’1,4%.
Il dollaro americano ha risentito delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, il quale ha affermato lunedì che la Fed manterrà i tassi in attesa dopo la fine del secondo ciclo di allentamento quantitativo che terminerà a fine giugno.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 76,16, in calo dal picco di sette settimane.
I futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
Intanto, Goldman Sachs ha alzato la previsione del prezzo del petrolio di 12 mesi, per il calo di 1,5 milioni di barili al giorno della produzione libica e la domanda dalle economie emergenti che avranno ripercussioni nella seconda metà dell'anno.
La banca d'investimento prevede ora i prezzi del petrolio a 130 dollari al barile, rispetto a una stima precedente di 105 dollari al barile.
La banca di Wall Street ha dichiarato in una relazione pubblicata ieri “è solo una questione di tempo finché le scorte e la capacità di ricambio dell'OPEC effettivamente si esauriranno, richiedendo prezzi del petrolio più elevati per limitare la domanda, mantenendolo in linea con le scorte disponibili”.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a luglio a 111,38 dollari al barile, in aumento dell’1,32% e 12,60 al di sopra della controparte statunitense.
Morgan Stanley, fornitore mondiale di servizi finanziari ha alzato le previsioni del 2011 per il greggio Brent a 120 al barile, in aumento del 20% dalla stima precedente.
“È molto probabile che l'Opec risponderà aumentando la produzione; in risposta, vedremo i prezzi in salita, perché la capacità di riserva continuerà la sua caduta a livelli insostenibili”, hanno dichiarato gli analisti Morgan Stanley in un rapporto.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a luglio a 98,78 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in salita dell’1,3%.
Precedentemente è stato toccato il massimo giornaliero di 98,92 dolalri al barile, in salita dell’1,4%.
Il dollaro americano ha risentito delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, il quale ha affermato lunedì che la Fed manterrà i tassi in attesa dopo la fine del secondo ciclo di allentamento quantitativo che terminerà a fine giugno.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,15% a 76,16, in calo dal picco di sette settimane.
I futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
Intanto, Goldman Sachs ha alzato la previsione del prezzo del petrolio di 12 mesi, per il calo di 1,5 milioni di barili al giorno della produzione libica e la domanda dalle economie emergenti che avranno ripercussioni nella seconda metà dell'anno.
La banca d'investimento prevede ora i prezzi del petrolio a 130 dollari al barile, rispetto a una stima precedente di 105 dollari al barile.
La banca di Wall Street ha dichiarato in una relazione pubblicata ieri “è solo una questione di tempo finché le scorte e la capacità di ricambio dell'OPEC effettivamente si esauriranno, richiedendo prezzi del petrolio più elevati per limitare la domanda, mantenendolo in linea con le scorte disponibili”.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a luglio a 111,38 dollari al barile, in aumento dell’1,32% e 12,60 al di sopra della controparte statunitense.
Morgan Stanley, fornitore mondiale di servizi finanziari ha alzato le previsioni del 2011 per il greggio Brent a 120 al barile, in aumento del 20% dalla stima precedente.
“È molto probabile che l'Opec risponderà aumentando la produzione; in risposta, vedremo i prezzi in salita, perché la capacità di riserva continuerà la sua caduta a livelli insostenibili”, hanno dichiarato gli analisti Morgan Stanley in un rapporto.