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Futures del greggio sotto i 60 dollari dopo i dati sulla produzione USA

Pubblicato 25.06.2015, 15:42
© Reuters.  Futures del greggio in calo dopo i dati sulla produzione USA
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Investing.com - I futures West Texas Intermediate sono in calo questo giovedì, nei timori di un aumento della produzione statunitense, nonostante il calo degli impianti di trivellazione in corso.

Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 4 unità la scorsa settimana a 631, segnando il ventottesimo calo settimanale consecutivo.

Tuttavia, la produzione di greggio USA ammonta a circa 9,6 milioni di barili al giorno, il massimo dai primi anni Settanta.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad agosto scende di 42 centesimi, o dello 0,7%, a 59,85 dollari al barile negli scambi della mattinata statunitense.

Ieri, il prezzo del greggio Nymex è sceso di 74 centesimi, o dell’1,21%, a 60,27 dollari dopo i dati che hanno mostrato che le scorte totali di benzina USA sono aumentate di 0,7 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di prodotti raffinati sono salite di 1,8 milioni di barili.

I traders degli energetici hanno prestato particolare attenzione alle scorte di benzina nelle ultime settimane poiché la stagione estiva negli Stati Uniti rappresenta il picco della domanda di benzina.

Il totale delle scorte di greggio si è ridotto di 4,9 milioni di barili la scorsa settimana a 463,0 milioni, contro le aspettative di un calo di 2,1 milioni di barili a 465,8 milioni.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad agosto è in calo di 21 centesimi, o dello 0,34%, a 63,28 dollari al barile. Ieri, i futures del greggio Brent sono crollati di 96 centesimi, o dell’1,49%, a 63,49 dollari al barile.

Lo spread tra il Brent ed il WTI è di 3,43 dollari al barile, contro i 3,22 dollari segnati alla chiusura di ieri.

I traders seguono con apprensione gli sviluppi nelle trattative sul debito greco, mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno, data entro cui la Grecia dovrà pagare 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale.

Se la Grecia dovesse saltare il pagamento, rischierebbe il default e potrebbe essere costretta ad uscire dalla zona euro.

Le trattative hanno vacillato ieri dopo che i creditori della Grecia hanno rifiutato alcune delle ultime riforme proposte dal paese ed hanno presentato al governo delle contro proposte per un accordo necessario allo sblocco di ulteriori aiuti.

Negli USA il Dipartimento per il Commercio statunitense ha dichiarato che le spese pro-capite sono salite dello 0,9% a maggio, l’aumento maggiore dall’agosto 2009, contro le aspettative di un aumento dello 0,7%. La spesa dei consumatori è una macrovoce che rivela la crescita dell’economia statunitense, poiché rappresenta i due terzi dell’attività economica statunitense.

Un secondo report ha mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è salito, ma il mercato del lavoro resta comunque positivo.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha mostrato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è salito di 3.000 unità a 271.000. Gli analisti avevano previsto un aumento di 4.000 unità a 272.000 la scorsa settimana.

Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono rimaste sotto i 300.000 per 16 settimane consecutive, e il mancato superamento di questo livello è associato ad un miglioramento del mercato del lavoro.

I dati positivi alimentano l’ottimismo ed aumentano le speculazioni sulla prospettiva di un aumento dei tassi di interesse.

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