Futures Pros - I futures del petrolio greggio sono saliti oggi vicini al livello più alto dal settembre 2008, il dollaro USA è stato sostanzialmente più debole dopo che la Federal Reserve ha segnalato che manterrà lo stimolo monetario per sostenere la crescita degli Stati Uniti.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 113,36 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in salita dello 0,18%.
Precedentemente è stato toccato il massimo di 113,70 dollari al barile, il prezzo più alto dall’11 aprile, quando i prezzi sono aumentati al massimo di 31 mesi si 114,02.
Il dollaro americano ha risentito di una forte pressione alla vendita, dopo che la Fed ha mantenuto invariati i tassi invariati al minimo storico nella giornata di mercoledì, aggiungendo che sarebbero rimasti "per un periodo prolungato".
La banca centrale, riferendosi ad un recupero "moderato" dell’economia americana ha tenuto la porta aperta per un più ampio stimolo economico, aggiungendo che sarà completato il programma di acquisto di 600 miliardi di dollari in bond previsto per giugno.
Presidente della Fed Ben Bernanke ha ribadito poi la posizione della banca centrale nella sua prima conferenza stampa post-riunione, aggiungendo che in calendario non è prevista alcuna misura di serraggio.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,34% a 73,24, dopo essere precipitato in mattinata a 73,05, il minimo dal luglio 2008.
La Fed ha dichiarato inoltre che l’aumento dei prezzi dell'energia, che aggiungono pressione inflazionistica, sarebbe "transitorio". Barclays ha aggiunto che gli esportatori di petrolio hanno interpretato tutto ciò come un impossibilità dei funzionari Usa di indebolire i prezzi del petrolio nel frattempo.
"La Fed sta mantenendo la sua politica, e, di conseguenza, dobbiamo aspettarci che le recenti tendenze dei prezzi energetici restino intatti", ha affermato la banca in un rapporto pubblicato nel tardo mercoledì.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate significativamente più del previsto nella settimana conclusa il 12 aprile, con un aumento di 6,2 milioni di barili, mentre le scorte di benzina sono diminuite di 2,5 milioni di barili, superando le attese per un calo di 1 milione di barili.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a giugno a 125,77 dollari al barile in salita dello 0,25% e 12,41 dollari al di sopra della controparte statunitense.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 113,36 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in salita dello 0,18%.
Precedentemente è stato toccato il massimo di 113,70 dollari al barile, il prezzo più alto dall’11 aprile, quando i prezzi sono aumentati al massimo di 31 mesi si 114,02.
Il dollaro americano ha risentito di una forte pressione alla vendita, dopo che la Fed ha mantenuto invariati i tassi invariati al minimo storico nella giornata di mercoledì, aggiungendo che sarebbero rimasti "per un periodo prolungato".
La banca centrale, riferendosi ad un recupero "moderato" dell’economia americana ha tenuto la porta aperta per un più ampio stimolo economico, aggiungendo che sarà completato il programma di acquisto di 600 miliardi di dollari in bond previsto per giugno.
Presidente della Fed Ben Bernanke ha ribadito poi la posizione della banca centrale nella sua prima conferenza stampa post-riunione, aggiungendo che in calendario non è prevista alcuna misura di serraggio.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è sceso dello 0,34% a 73,24, dopo essere precipitato in mattinata a 73,05, il minimo dal luglio 2008.
La Fed ha dichiarato inoltre che l’aumento dei prezzi dell'energia, che aggiungono pressione inflazionistica, sarebbe "transitorio". Barclays ha aggiunto che gli esportatori di petrolio hanno interpretato tutto ciò come un impossibilità dei funzionari Usa di indebolire i prezzi del petrolio nel frattempo.
"La Fed sta mantenendo la sua politica, e, di conseguenza, dobbiamo aspettarci che le recenti tendenze dei prezzi energetici restino intatti", ha affermato la banca in un rapporto pubblicato nel tardo mercoledì.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate significativamente più del previsto nella settimana conclusa il 12 aprile, con un aumento di 6,2 milioni di barili, mentre le scorte di benzina sono diminuite di 2,5 milioni di barili, superando le attese per un calo di 1 milione di barili.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato i futures Brent con consegna a giugno a 125,77 dollari al barile in salita dello 0,25% e 12,41 dollari al di sopra della controparte statunitense.