Investing.com – I futures del greggio sono in calo per il secondo giorno nella giornata di giovedì, estendendo le perdite del giorno precedente nei timori per un rallentamento della domanda mondiale di petrolio e un rafforzamento del dollaro USA che ha pesato sui prezzi.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 97,15 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in calo dell’1,88%.
Precedentemente il prezzo era sceso del 2,3% a 96,73 dollari al barile, il prezzo più basso dal 6 maggio.
I prezzi del greggio sono scesi del 4% nella giornata di mercoledì, mentre il petrolio Brent è sceso del 4,7%; i dati della produzione industriale in Cina hanno suscitato preoccupazione per un rallentamento della crescita economica, innescando timori per un rallentamento della domanda di materie prime.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che rappresenterà il 40% circa della crescita globale della domanda di petrolio nel 2012.
La forza del dollaro pesa anche sui prezzi poiché l'indice del dollaro si attesta in prossimità di un massimo di tre settimane per via della crisi del debito della Grecia che ha pesato sull'euro.
I futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende l'oro nero più economico per gli acquirenti in altre valute.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati ieri hanno mostrato che il totale delle scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti è salito la scorsa settimana al livello più alto dal maggio 2009, per via di un rallentamento della domanda del principale consumatore mondiale di greggio.
Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono aumentate di 3,8 milioni di barili, nettamente superiore all’aumento atteso di 1,1 milioni di barili. Le scorte di benzina sono aumentate per la prima volta in dodici settimane, in aumento di 1,3 milioni di barili, disattendendo le attese di un calo di 0,8 milioni di barili.
Il consumo totale di carburante è diminuito dello 0,9% a 18,2 milioni di barili al giorno, il livello più basso dal giugno 2009.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato il greggio Brent con consegna a giugno a 111,24 al barile, con un calo dell’1,3% e 14,14 dollari al di sopra della controparte statunitense.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a giugno a 97,15 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in calo dell’1,88%.
Precedentemente il prezzo era sceso del 2,3% a 96,73 dollari al barile, il prezzo più basso dal 6 maggio.
I prezzi del greggio sono scesi del 4% nella giornata di mercoledì, mentre il petrolio Brent è sceso del 4,7%; i dati della produzione industriale in Cina hanno suscitato preoccupazione per un rallentamento della crescita economica, innescando timori per un rallentamento della domanda di materie prime.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che rappresenterà il 40% circa della crescita globale della domanda di petrolio nel 2012.
La forza del dollaro pesa anche sui prezzi poiché l'indice del dollaro si attesta in prossimità di un massimo di tre settimane per via della crisi del debito della Grecia che ha pesato sull'euro.
I futures del greggio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende l'oro nero più economico per gli acquirenti in altre valute.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati ieri hanno mostrato che il totale delle scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti è salito la scorsa settimana al livello più alto dal maggio 2009, per via di un rallentamento della domanda del principale consumatore mondiale di greggio.
Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono aumentate di 3,8 milioni di barili, nettamente superiore all’aumento atteso di 1,1 milioni di barili. Le scorte di benzina sono aumentate per la prima volta in dodici settimane, in aumento di 1,3 milioni di barili, disattendendo le attese di un calo di 0,8 milioni di barili.
Il consumo totale di carburante è diminuito dello 0,9% a 18,2 milioni di barili al giorno, il livello più basso dal giugno 2009.
L’ICE Futures Exchange ha scambiato il greggio Brent con consegna a giugno a 111,24 al barile, con un calo dell’1,3% e 14,14 dollari al di sopra della controparte statunitense.