Investing.com - Il prezzo dell’oro scende per la prima volta nelle ultime quattro sedute questo giovedì, mentre il dollaro si rafforza in attesa degli importanti dati economici statunitensi previsti nel corso della giornata.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto scendono di 3,30 dollari, o dello 0,28%, a 1.183,30 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
Ieri, l’oro ha toccato i 1.191,80 dollari, il massimo dal 3 giugno, prima di chiudere a 1.186,60 dollari. I futures troveranno supporto a 1.168,50 dollari, il minimo dall’8 giugno e resistenza a 1.195,60 dollari, il massimo dal 3 giugno.
I riflettori sono puntati sui dati sulle vendite al dettaglio e sulle nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti, previsti nel corso della seduta, che forniranno ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia e la tempistica dell’aumento dei tassi.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,45% a 95,02 questa mattina, staccandosi dal minimo di 94,30 registrato durante la notte.
Sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 7,9 centesimi, o dello 0,5%, a 15,88 dollari l’oncia troy.
Intanto, il rame con consegna a luglio crolla di 3,8 centesimi, o dell’1,39% a 2,709 dollari la libbra dopo una serie di dati economici cinesi risultati in linea con le aspettative dei mercati.
Stamane, i dati ufficiali hanno mostrato un incremento al tasso annuo del 6,1% della produzione industriale cinese a maggio, poco più del 6,0% previsto e dopo l’aumento del 5,9% del mese precedente.
Un secondo report ha rivelato che gli investimenti fixed asset sono risultati inferiori alle aspettative, segnale che la Cina dovrà intervenire per evitare che l’economia si indebolisca ancora.
Nel primo trimestre, l’economia cinese ha visto una crescita al tasso più lento degli ultimi sei anni e ci si aspetta che i legislatori adottino nuove misure di stimolo per dare slancio ad un’economia che sembra indebolita.
La Banca Popolare Cinese, a partire da novembre, ha introdotto una serie di misure di stimolo, tra cui tre tagli dei tassi di interesse e due riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, per tentare di stimolare l’attività economica ed incoraggiare la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale.