LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio balzano di quasi il 3% sulle speranze di un allentamento dei rigidi controlli della Cina contro il Covid-19 dopo le proteste nelle città cinesi durante il fine settimana.
Intorno alle ore 12,50 italiane, i futures sul Brent guadagnano 2,45 dollari il barile, o il 2,9%, a 85,64 dollari il barile. I futures sul West Texas Intermediate (Wti) scambiano in rialzo di 2,04 dollari, o del 2,6%, a 79,28 dollari.
I funzionari della sanità cinese hanno detto che il Paese intende accelerare le vaccinazioni contro il Covid-19 per gli anziani, con l'obiettivo di superare un ostacolo fondamentale negli sforzi per alleggerire le impopolari restrizioni "zero-Covid".
I prezzi del greggio sono sostenuti anche dalla possibilità che i principali produttori possano modificare i loro piani, con gli analisti di Eurasia Group che ieri hanno suggerito che l'indebolimento della domanda cinese potrebbe indurre un taglio della produzione.
L'Opec+ - che terrà la prossima riunione il 4 dicembre - ha iniziato a ridurre il proprio target di produzione di 2 milioni di barili al giorno a novembre, con l'obiettivo di sostenere i prezzi del petrolio.
Diplomatici del G7 e dell'Unione europea hanno discusso un tetto tra i 65 e i 70 dollari al barile, con l'obiettivo di limitare i ricavi per finanziare l'offensiva militare di Mosca in Ucraina senza sconvolgere i mercati petroliferi globali.
Tuttavia, i governi Ue non sono riusciti ieri a trovare un accordo sul tetto, con la Polonia che ha insistito sul fatto che dovrebbe essere fissato a un livello inferiore a quello proposto dal G7, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche.
Il tetto al prezzo dovrebbe entrare in vigore il 5 dicembre, insieme all'embargo Ue sul greggio russo.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)