LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in leggero ribasso in un quadro in cui le aspettative dei maggiori produttori riguardo a un'ulteriore compressione della produzione compensano persistenti timori sulla domanda globale e sull'aumento della produzione statunitense.
Intorno alle 14,10, i futures sul Brent sono indicati in ribasso di 41 centesimi, lo 0,7%, a 58,17 dollari il barile. Il benchmark internazionale ha perso oltre il 20% dai massimi del 2019 messi a segno in aprile.
Il greggio Usa si apprezza a 54,41 dollari a barile, in giù di 50 centesimi.
La scorsa settimana, L'Arabia Saudita -- leader di fatto dell'OPEC -- ha dichiarato di puntare a mantenere le esportazioni di greggio al di sotto dei 7 milioni di barili al giorno in agosto e settembre, in modo tale da contribuire a ridimensionare le scorte di greggio globali.
OPEC e i suoi alleati, che insieme costituiscono un'organizzazione meglio nota come OPEC+, si sono accordati su un taglio della produzione di 1,2 milioni di barili giornalieri a partire dal 1 gennaio.
L'aggravarsi dei rapporti sul fronte commerciale tra Cina e Stati Uniti, le due maggiori economie mondiali, ha inciso in maniera significativa sui prezzi del greggio degli ultimi mesi.
La florida produzione statunitense di petrolio "non convenzionale", lo shale oil, continua ad intaccare i tentativi di contenere l'eccesso di offerta a livello globale, pesando sui prezzi.
Dati diffusi dalla EIA prevedono che la produzione di greggio in sette riserve rocciose -- stabilimenti chiave -- aumenterà di 85,000 barili su base giornaliera a settembre, fino a raggiungere un picco record di 8,77 milioni.