Greggio giù, si intensifica lo scontro commerciale; greggio USA sotto i 58 dollari

Pubblicato 29.05.2019, 14:13
© Reuters.
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Investing.com - I prezzi del greggio crollano questo mercoledì, l’intensificarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha peggiorato i timori di un rallentamento economico che potrebbe pesare sulla domanda di greggio da parte dei due principali importatori mondiali.

I media cinesi hanno riportato che Pechino sarebbe pronta ad usare le terre rare come arma nel conflitto commerciale con gli Stati Uniti, una mossa che farebbe acuire lo scontro e potrebbe danneggiare l’economia globale.

I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York crollano di 1,73 dollari, o del 2,9%, a 57,41 dollari al barile alle 8:10 ET (12:10 GMT), mentre i future del Brent, il riferimento per i prezzi al di fuori degli Stati Uniti, segnano un crollo di 1,84 dollari, o del 2,7%, a 66,83 dollari.

I timori per la domanda di recente hanno catturato il centro della scena, eclissando i segnali di un inasprimento delle scorte che hanno scatenato un’impennata nel 2019.

Insieme agli sforzi dell’OPEC per ridurre la produzione, le sanzioni USA contro Iran e Venezuela, le tensioni in Medio Oriente e le interruzioni in Russia e Nigeria hanno contribuito a ridurre le scorte, spingendo i prezzi del greggio.

Con le tensioni commerciali che minacciano la parte della domanda nell’equazione, l’incertezza sull’accordo sui tagli alla produzione è entrata a far parte del quadro. Il vertice OPEC per decidere sulla continuità del patto è previsto per giugno, ma circolano voci secondo cui la Russia starebbe insistendo per rinviarlo a luglio. L’assenza di accordo sulla data potrebbe bastare ad implicare una potenziale rottura dell’alleanza.

A contribuire al sentimento ribassista, il Presidente USA Donald Trump ha adottato un tono più conciliante nei confronti delle sanzioni iraniane questa settimana. “Il dietrofront di Trump sulla politica iraniana fa presagire problemi per i tori del greggio”, avverte l’analista senior delle materie prime di Investing.com Barani Krishnan.

Il consigliere per la Sicurezza Nazionale USA John Bolton ha contribuito all’apparente allentamento delle tensioni, affermando che la Casa Bianca non ha in programma un’offensiva militare in risposta al presunto attacco iraniano contro le petroliere.

La Casa Bianca sta “cercando di essere prudente e responsabile” nel tentare di evitare una guerra con l’Iran, ha riferito Bolton ai giornalisti stamane, in vista di un vertice con il principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed per discutere della sicurezza nella regione.

Attesi per oggi i dati settimanali sulle scorte di greggio USA, rinviati di un giorno per via della festa di lunedì. L’American Petroleum Institute pubblicherà i dati nel corso della giornata, dopo cinque aumenti consecutivi, mentre il report ufficiale della Energy Information Administration è in programma per domani, nelle aspettative di un calo di 0,8 milioni di barili.

I future della benzina crollano del 2,5% a 1,8875 dollari al gallone alle 8:12 ET (12:12 GMT), mentre il combustibile da riscaldamento segna un tonfo del 2,0% a 1,9539 dollari al gallone.

I future del gas naturale balzano dell’1,9% a 2,633 dollari per milione di BTU.

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