LONDRA (Reuters) - Il greggio tratta in calo per il quarto giorno consecutivo, sulla scia dei dubbi sulle prospettive di crescita della domanda da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia e i timori che i dati attesi nel pomeriggio mostrino un aumento della produzione Usa.
Intorno alle 12 italiane, il contratto sul Brent per consegna gennaio 2018 perde 76 cent a 61,45 dollari, dopo aver perso ieri l'1,5%, il calo giornaliero più ampio in un mese. La scadenza dicembre del greggio leggero Usa Wti scende di 66 cent a quota 55,04.
Il prezzo del Brent è sceso ora di circa il 5% da quando la scorsa settimana ha toccato i massimi da metà 2015. Le perdite sono cresciute ieri dopo previsioni globali inaspettatamente pessimistiche da parte della Iea.
"Il calo di ieri ha a che fare con le previsioni mondiali, che mi hanno un po' sorpreso", spiega Hans van Cleef, economista di Abn Amro.
Ieri la Iea ha tagliato le sue previsioni di crescita della domanda di 100.000 barili al giorno sia per il 2017 che per il 2018 a una stima rispettivamente di 1,5 milioni e 1,3 milioni di barili al giorno.
Il rallentamento della domanda significherebbe che il consumo mondiale di greggio potrebbe non superare, come invece atteso, la soglia dei 100 milioni di barili l'anno prossimo, mentre le previsioni danno le forniture ad un livello superiore.
Il rapporto Iea si contrappone all'aggiornamento dell'Opec, che solo lunedì ha detto di vedere per il 2018 un forte aumento della domanda.