Investing.com – I futures del petrolio sono in calo questo mercoledì, dopo i dati che hanno mostrato che le vendite di greggio sono salite inaspettatamente la scorsa settimana, mentre i mercati continuano a monitorare gli sviluppi in medio oriente.
L’incertezza sul futuro del programma di stimolo della Federal Reserve ed i timori sui programmi di stimolo e sulle interruzioni delle forniture dal Medio Oriente limitano i guadagni.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 103,06 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,07%.
Il contratto di novembre è sceso dello 0,45% a 103,13 dollari al barile questo martedì.
I futures del greggio sono rimasti nel range tra 102,28 dollari al barile, il minimo dall’8 agosto e resistenza a 106,11 dollari al barile, massimo del 20 settembre.
L’EIA ha dichiarato che le scorte di greggio sono salite di 2,3 milioni di barili nella settimana terminata il 20 settembre, contro le aspettative di un calo di 1,1 milioni, dopo un calo di 4,4 milioni di barili nella settimana precedente.
Le scorte di benzina sono aumentate di 0,22 milioni di barili la settimana scorsa, contro le aspettative di un aumento di 0,14 milioni.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 540,000 mila barili la scorsa settimana, deludendo le aspettative di un calo di 1,5 milioni barili.
L’API ha dichiarato che le scorte di benzina sono scese di 341.000 mila barili.
La notizia che la produzione libica è aumentata dopo che i ribelli hanno riaperto degli impianti, ha aumentato la pressione alla vendita, così come la notizia che la produzione di petrolio in Iraq si sta riprendendo.
I Paesi del Medio Oriente hanno rappresentato il 35% della produzione globale nel 2012.
Il programma di stimolo della Federal Reserve è considerato da molti investitori come un motore del prezzo delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a novembre sono saliti dello 0,45% a 109,13 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 6,07 dollari al barile.
L’incertezza sul futuro del programma di stimolo della Federal Reserve ed i timori sui programmi di stimolo e sulle interruzioni delle forniture dal Medio Oriente limitano i guadagni.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 103,06 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,07%.
Il contratto di novembre è sceso dello 0,45% a 103,13 dollari al barile questo martedì.
I futures del greggio sono rimasti nel range tra 102,28 dollari al barile, il minimo dall’8 agosto e resistenza a 106,11 dollari al barile, massimo del 20 settembre.
L’EIA ha dichiarato che le scorte di greggio sono salite di 2,3 milioni di barili nella settimana terminata il 20 settembre, contro le aspettative di un calo di 1,1 milioni, dopo un calo di 4,4 milioni di barili nella settimana precedente.
Le scorte di benzina sono aumentate di 0,22 milioni di barili la settimana scorsa, contro le aspettative di un aumento di 0,14 milioni.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 540,000 mila barili la scorsa settimana, deludendo le aspettative di un calo di 1,5 milioni barili.
L’API ha dichiarato che le scorte di benzina sono scese di 341.000 mila barili.
La notizia che la produzione libica è aumentata dopo che i ribelli hanno riaperto degli impianti, ha aumentato la pressione alla vendita, così come la notizia che la produzione di petrolio in Iraq si sta riprendendo.
I Paesi del Medio Oriente hanno rappresentato il 35% della produzione globale nel 2012.
Il programma di stimolo della Federal Reserve è considerato da molti investitori come un motore del prezzo delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a novembre sono saliti dello 0,45% a 109,13 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 6,07 dollari al barile.