LONDRA (Reuters) - I prezzi sul Brent sono sostanzialmente stabili in un mercato rafforzato dai tagli dell'offerta da parte dei paesi Opec e di altri grossi esportatori nonostante il continuo aumento della produzione Usa.
** Attorno alle 12,30 italiane, il futures sulle consegne di Brent a gennaio si attesta a 60,19 dollari al barile in calo di 30 cent e dopo che ieri aveva raggiunto i 61,70 dollari, massimi intraday da luglio 2015. Il contratto di riferimento è in rialzo di oltre un terzo dai minimi del 2017 toccati a giugno.
Il derivato sul greggio leggero Usa tratta a 54,24 dollari, in marginale ribasso di 6 cent, e in rialzo di circa il 30% dai minimi 2017 di giugno.
** Ad alimentare la fiducia sugli impegni per i tagli sono state le dichiarazioni del ministro saudita per l'Energia, Khalid al-Falih, che ha parlato di un rafforzamento del bilanciamento tra domanda e offerta nel mercato petrolifero e di un calo delle scorte, definendo inoltre "eccellente" il rispetto degli impegni a guida Opec per limitare la produzione.
** Secondo i dati ufficiali pubblicati oggi, la produzione russa ha raggiunto a ottobre i 10,93 milioni di barili al giorno da 10,91 milioni di settembre, ma il paese rimane in linea con gli impegni presi.
** Le scorte settimanali di greggio Usa hanno visto un calo di 2,4 milioni di barili, secondo i dati annunciati ieri dall'Eia, e questo nonostante la produzione continui ad aumentare.
** In generale il mercato quest'anno ha mostrato una carenza di offerta, con una conseguete riduzione delle scorte. L'accordo sui tagli alla produzione si sviluppa fino a marzo del prossimo anno ma c'è un crescente consensus su una sua estensione per tutto l'anno.