LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in deciso rialzo dopo che i Paesi Opec+ hanno concordato di mantenere invariati gli obiettivi di produzione in vista dell'introduzione del bando dell'Unione europea e del price cap del G7 sul greggio russo.
Allo stesso tempo un segnale positivo per la domanda di carburante arriva dalla Cina, primo importatore di petrolio al mondo, dove nel fine settimana altre città hanno allentato le misure restrittive anti-Covid.
Intorno alle 11,30 i futures sul Brent sono in rialzo di 1,84 dollari, o del 2,15%, a 87,41 dollari al barile, mentre i futures del Wti guadagnano 1,75 dollari, o il 2,19%, a 81,73 dollari al barile.
L'Opec e gli alleati, di cui fa parte anche la Russia, ieri hanno concordato di attenersi al loro piano di ottobre di tagliare la produzione di 2 milioni di barili al giorno da novembre per tutto il 2023.
"La decisione... non è una sorpresa, data l'incertezza sul mercato sull'impatto del divieto di importazione di greggio dalla Russia del 5 dicembre e del tetto sul prezzo del G7", ha commentato Ann-Louise Hittle, vicepresidente della società di consulenza Wood Mackenzie.
La scorsa settimana il G7 e l'Australia hanno concordato di applicare un tetto massimo di prezzo di 60 dollari al barile sul petrolio russo trasportato via mare.
L'attività commerciale e manifatturiera in Cina, la seconda economia mondiale, è stata colpita quest'anno dalle severe misure introdotte per frenare la diffusione del coronavirus.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)