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Greggio WTI sotto i 48 dollari, si teme per l’eccesso delle scorte

Pubblicato 27.07.2015, 10:48
© Reuters.  I futures del greggio Nymex crollano sotto i 48 dollari
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Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate scendono sotto i 48 dollari al barile questo lunedì, a causa dei crescenti timori per l’eccesso della produzione di greggio statunitense.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a settembre ha toccato il minimo intraday di 47,77 dollari al barile, prima di attestarsi a 47,96 dollari negli scambi della mattinata europea, in calo di 18 centesimi, o dello 0,38%.

Venerdì i futures del greggio Nymex hanno segnato 47,72 dollari, un livello che non si registrava dall’1 aprile, prima di chiudere a 48,14 dollari, con un calo di 31 centesimi, o dello 0,64%.

I futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di 2,97 dollari, o del 5,99% la scorsa settimana, il sesto calo settimanale consecutivo, a causa dei timori per l’aumento della produzione di greggio negli Stati Uniti.

Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di 21 unità la scorsa settimana a 659, il massimo da maggio.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre scende di 12 centesimi, o dello 0,23%, a 54,49 dollari al barile. Venerdì il prezzo è crollato a 54,30 dollari, il minimo dal 2 aprile.

La scorsa settimana il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato di 2,50 dollari, o del 4,34%, il quarto calo settimanale consecutivo, per via dei timori che le esportazioni dall’Iran possano far aumentare le scorte globali, già in eccesso.

All’inizio del mese l’Iran e sei potenze mondiali hanno raggiunto l’attesissimo accordo che prevede la cancellazione delle sanzioni imposte a Tehran in cambio di tagli al programma nucleare del paese. L’Iran sarebbe pronto ad esportare 30 milioni di barili di greggio.

La produzione globale di greggio supera ancora di gran lunga la domanda per via dell’impennata del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione.

Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 6,53 dollari al barile, rispetto ai 6,48 dollari segnati alla chiusura di venerdì.

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