Investing.com - Il prezzo dell’oro sale questo martedì, il dollaro debole e le tensioni commerciali spingono il metallo prezioso.
Sul Comex, i future dell’oro con consegna a dicembre salgono dello 0,16% a 1.201,70 dollari l’oncia troy alle 4:11 ET (8:11 GMT).
Le tensioni per lo scontro commerciale continuano a pesare sul sentimento degli investitori. Robert E. Lighthizer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, ha incontrato i funzionari dell’Unione Europea ieri a Bruxelles per discutere dei dazi. Sebbene Lighthizer abbia definito le discussioni “costruttive”, probabilmente un accordo non sarà raggiunto tanto presto come vorrebbe invece la Casa Bianca.
Intanto, il Presidente USA Donald Trump intende applicare dazi su quasi tutti i prodotti cinesi importati. Ieri il Ministro degli Esteri cinese ha reso noto che il paese replicherà a qualsiasi nuovo attacco.
I timori commerciali fanno passare in secondo piano le aspettative di un aumento dei tassi della Federal Reserve a settembre, spingendo in basso il biglietto verde e facendo salire il prezzo dell’oro. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,18% a 94,95.
L’oro di solito sale quando il dollaro si indebolisce, dal momento che il metallo prezioso è valutato in dollari e risente dell’andamento della valuta. I lingotti diventano più costosi per i titolari di altre valute quando il dollaro sale e più economici quando invece si indebolisce.
Tuttavia, il prezzo dell’oro è crollato di oltre il 12% da aprile poiché gli investitori hanno preferito il biglietto verde come investimento rifugio, con la sensazione che gli Stati Uniti abbiano meno da perdere in una eventuale guerra commerciale.
Sul Comex gli altri metalli sono in salita: i future dell’argento salgono dello 0,52% a 14,255 dollari l’oncia troy. I future del platino salgono dello 0,35% a 792,80 dollari, mentre i future del palladio sono in salita dello 0,27% a 967,20 dollari l’oncia. I future del rame segnano un’impennata dell’1,14% a 2,658 dollari la libbra.