Investing.com - Il prezzo dell’oro si stacca dal minimo di due settimane questo martedì, ma fatica a segnare dei rialzi con il dollaro forte che continua a pesare sulla domanda di lingotti.
I future dell’oro con consegna a giugno sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange salgono di 3,80 dollari, o dello 0,29%, a 1.328,00 dollari l’oncia troy alle 04:34 ET (08:34 GMT).
L’oro è crollato al minimo di due settimane di 1.323,80 dollari ieri, chiudendo la giornata in calo dello 0,64%.
Il prezzo resta sotto pressione per via dollaro più forte, che rimane stabile vicino al massimo di sette settimane contro il paniere delle altre principali valute, incoraggiato dall’aumento del rendimento dei Buoni del Tesoro.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, segna il massimo di 90,84, il massimo dal 1° marzo, per poi attestarsi a 90,77.
Un dollaro più forte rende le materie prime valutate in dollari, compreso il metallo prezioso, più costose per i titolari di altre valute.
Il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA ha raggiunto il massimo di oltre quattro anni del 2,998% ieri, nella prospettiva di un rafforzamento dell’inflazione che alimenta che aspettative di un inasprimento monetario più veloce da parte della Federal Reserve.
Il rendimento è poi sceso attestandosi al 2,957%.
I tassi alti sono negativi per l’oro, dal momento che il metallo prezioso, che non paga interessi, fatica a competere con gli asset ad alto rendimento quando i tassi salgono.
L’oro, che viene spesso scelto nei periodi di turbolenza sui mercati e di tensioni politiche e tende a scendere quando invece riaffiora la fiducia degli investitori, si è indebolito nelle ultime sedute in quanto si sono ridotti i timori per i rischi geopolitici e per le tensioni commerciali.
Tra gli altri metalli preziosi, i future dell’argento salgono dello 0,47% a 16,66 dollari l’oncia troy, mentre i future del platino vanno giù dello 0,11% a 921,40 dollari.
Tra le materie prime, i future del rame salgono dello 0,95% a 3,140 dollari la libbra.