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L’oro supera i 2.000 dollari, Kashkari della Fed segnala una recessione

Pubblicato 12.04.2023, 04:16
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Di Ambar Warrick

Investing.com - I prezzi dell’oro sono saliti oltre i livelli chiave questo mercoledì, spinti dall’acquisto di beni rifugio dopo che il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha segnalato una potenziale recessione quest’anno, con l’attenzione rivolta anche a ulteriori indicazioni economiche statunitensi previste nel corso della giornata.

Kashkari ha dichiarato che l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento dei prestiti dopo il crollo di diverse banche statunitensi potrebbero innescare una potenziale recessione quest’anno. Ma ha anche affermato che lasciare che l’inflazione rimanga alta sarebbe probabilmente peggio.

I suoi commenti precedono i dati sull’inflazione dei prezzi al consumo, che probabilmente si è ulteriormente attenuata a marzo. Ma l’inflazione core, che esclude i prezzi dei generi alimentari e dell’energia, dovrebbe rimanere ostinatamente elevata, il che potrebbe far salire le pressioni più ampie sui prezzi.

La Fed ha promesso di continuare ad aumentare i tassi di interesse per frenare l’alta inflazione. I verbali dell’ultimo vertice della banca centrale, attesi per mercoledì, dovrebbero fare maggiore chiarezza su questo concetto.

L’oro spot è balzato dello 0,5% a 2.013,33 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro sono saliti dello 0,5% a 2.028,25 dollari l’oncia al momento della scrittura. Entrambi gli strumenti sono ora a circa 60 dollari dal massimo storico del 2020.

La prospettiva di una recessione negli Stati Uniti ha stimolato la domanda di oro come bene rifugio, che ha registrato un’impennata dall’inizio di marzo, mentre il crollo di diverse banche statunitensi ha alimentato le aspettative che la Fed abbia un margine di manovra limitato per continuare ad aumentare i tassi di interesse.

Una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi della Fed è di buon auspicio per l’oro e per altri asset non remunerativi, dato che comporta un minor costo opportunità per la detenzione di tali asset. Il dollaro è sceso ulteriormente rispetto a un paniere di valute mercoledì, mentre anche il rendimento dei Treasury è sceso negli scambi notturni.

Altri metalli preziosi hanno registrato forti guadagni mercoledì, con i future del platino in salita dello 0,6% a 1.010,80 dollari l’oncia, mentre i future dell’argento sono saliti del 2,1% a 25,475 dollari l’oncia.

I future del rame sono rimasti fermi a 4,0297 dollari la libbra, sotto pressione anche per i nuovi segnali che indicano che la ripresa economica in Cina si sta esaurendo.

Il rallentamento dell’attività manifatturiera in tutto il mondo ha mantenuto gli operatori largamente avversi al rame, e si prevede che questa tendenza continuerà nel breve termine con il peggioramento delle condizioni economiche.

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