Investing.com - Il prezzo dell’oro sale questo lunedì, supportato dall’aumento della richiesta di investimenti rifugio per via del crollo del greggio dopo il nulla di fatto del vertice del weekend tra i principali produttori per trovare un accordo sulla riduzione della produzione.
I futures dell’oro USA con consegna a giugno salgono dello 0,34% a 1.238,6 dollari l’oncia alle 09:45 GMT.
Il vertice tra i principali produttori mondiali di greggio svoltosi ieri a Doha, in Qatar, si è concluso senza un accordo sul congelamento della produzione per ridurre l’eccesso di scorte e supportare i prezzi.
Questa mattina i titoli azionari globali sono crollati e lo yen, tradizionale valuta rifugio, è schizzato al massimo di quasi 18 mesi contro il dollaro dal momento che il brusco calo del prezzo del greggio ha pesato sulla fiducia degli investitori.
Il metallo prezioso ha chiuso la scorsa settimana in calo dello 0,86% venerdì poiché il dollaro ha segnato un aumento settimanale contro le altre principali valute.
Tuttavia, il prezzo dell’oro ha segnato il rialzo maggiore degli ultimi 30 anni nel primo trimestre del 2016 in un clima di apprensione per la crescita globale, mentre l’adozione di tassi di interesse negativi in Giappone ed Europa ha aumentato la richiesta di lingotti ed altri investimenti rifugio, come lo yen, da parte degli investitori.
Il metallo giallo è inoltre stato incoraggiato dalla convinzione che la Federal Reserve manterrà un approccio cauto in merito all’aumento dei tassi di interesse quest’anno, nei timori per le prospettive economiche globali.
Un aumento dei tassi di interesse supporterebbe il biglietto verde aumentandone l’appeal per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento, pesando però sull’oro poiché lo renderebbe più costoso per i titolari di altre valute.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio scendono dello 0,48% a 16,23 dollari l’oncia. Il rame con consegna a maggio è in calo dello 0,42% a 2,144 dollari la libbra.