Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi dell’oro sono entrati in backwardation questo venerdì e si avviano a chiudere con un lieve rialzo questa settimana, grazie all’ottimismo sulla prospettiva di un minore aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve statunitense, che ha compensato il peggioramento degli indicatori economici.
I prezzi dell’oro a spot sono stati scambiati a livelli più alti rispetto ai future, un fenomeno noto come backwardation, che indica che la domanda a breve termine del metallo giallo potrebbe aumentare.
L’oro spotè sceso dello 0,1% a 1.753,20 l’oncia, mentre i future dell’oro con scadenza a dicembre sono scesi dello 0,1% a 1.752,75 l’oncia alle 01:40 CET.
Ma i contratti future oltre dicembre sono stati scambiati a prezzi maggiore rispetto ai quelli spot. I future con scadenza a gennaio sono stati scambiati intorno a 1.761,6 dollari l’oncia, mentre il contratto di febbraio è stato scambiato intorno a 1.768,8 dollari l’oncia.
La festività statunitense di giovedì ha fornito ai mercati dei metalli pochi spunti per gli scambi, visti anche i volumi ridotti. Tuttavia, i verbali del vertice della Fed di novembre, pubblicati all’inizio della settimana, hanno fornito una spinta ai prezzi.
Dai verbali è emerso che diversi membri della banca centrale hanno ritenuto opportuno rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, al fine di valutare l’impatto economico di un forte aumento dei tassi quest’anno. Ciò indica una pressione relativamente minore sui mercati dei metalli nel breve termine.
Tuttavia, i tassi di interesse statunitensi sono ancora ai livelli visti l’ultima volta durante la crisi finanziaria del 2008 e si prevede che raggiungeranno un picco molto più alto.
Tuttavia, nei prossimi mesi l’oro potrebbe beneficiare di una rinnovata domanda di beni rifugio, soprattutto se il dollaro dovesse scendere ulteriormente e le condizioni economiche globali dovessero peggiorano. I dati PMI del Giappone e degli Stati Uniti pubblicati questa settimana hanno delineato un quadro negativo delle maggiori economie mondiali, così come i nuovi casi record di COVID-19 registrati in Cina.
I future dell’argento sono saliti dello 0,3% questo venerdì, mentre i future del platino sono scesi dello 0,2%, ma si avviano a salire dell’1% questa settimana.
Tra i metalli industriali, i prezzi del rame sono aumentati marginalmente venerdì, ma si avviano a chiudere la settimana invariati a causa dei segnali negativi provenienti dal principale importatore che è la Cina.
I future del rame sono saliti dello 0,2% a 3,6360 dollari la libbra e si avviano a chiudere la settimana in rialzo dello 0,1%.