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Oro in calo, si ridimensionano i timori per la Grecia

Pubblicato 03.02.2015, 14:46
L’oro cancella i guadagni di oggi, speranze per il debito greco
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Investing.com - L’oro sale è in calo questo martedì, nelle speranze che il nuovo governo greco possa trovare un compromesso con i creditori internazionali sulle condizioni del salvataggio.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile scendono di 9,00 dollari, o dello 0,7%, a 1.267,90 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense.

Il prezzo è rimasto in un range tra 1.264,90 e 1.285,80 dollari. Ieri, l’oro è sceso di 2,30 dollari, o dello 0,18%, a 1.276,90 dollari.

I futures troveranno supporto a 1.257,50 dollari, il minimo dal 30 gennaio, e resistenza a 1.294,60 dollari, il massimo dal 28 gennaio.

La richiesta di investimenti rifugio si è indebolita dopo la notizia che il governo greco avrebbe delineato un piano per la rinegoziazione dei termini del salvataggio con i creditori, rinunciando alla richiesta della ristrutturazione del debito.

Il Ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha presentato uno “swap del debito” per ridurre il debito del paese, secondo cui i creditori dovranno scambiare i debiti in sospeso con nuovi bond legati alla crescita.

La decisione ha contribuito a far diminuire i timori per un eventuale contrasto che potrebbe spingere la Grecia ad uscire dall’euro.

L’Indice della borsa di Atene ha subito un’impennata di oltre l’8% oggi, supportando i guadagni dei mercati azionari europei, mentre il rendimento dei bond governativi della Grecia è in calo, con il rendimento dei Titoli di Stato della Grecia a 10 Anni giù del 9,65%.

L’ottimismo per lo stato di salute dell’economia statunitense si è indebolito dopo i dati di ieri che hanno mostrato che le spese pro-capite negli Stati Uniti sono scese al tasso più veloce dal settembre 2009 a dicembre.

In altri report si legge che le spese dell’edilizia sono aumentate meno del previsto a dicembre, mentre la crescita dell’attività del settore manifatturiero è rallentata.

I dati deludenti hanno seguito quelli della scorsa settimana che hanno mostrato una crescita minore del previsto dell’economia statunitense, pari al 2,6%, nel quarto trimestre, in calo dal 5,0% del trimestre precedente.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sugli ordinativi alle fabbriche. I traders seguiranno da vicino i dati sull’occupazione non agricola previsti per venerdì, per avere ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa nel mercato del lavoro.

Gli analisti prevedono un aumento di 234.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, in calo dai 252.000 di dicembre, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 5,6%.

Un report positivo sull’occupazione non agricola statunitense alimenterà le speculazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre un report deludente sosterrà l’oro, facendo diminuire le aspettative di un aumento anticipato dei tassi.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo salgono di 1,6 centesimi, o dello 0,09%, a 17,26 dollari l’oncia troy. L’argento è salito di 4,3 centesimi, o dello 0,25%, a 17,25 dollari ieri.

Intanto, il rame con consegna a marzo sale di 6,5 centesimi, o del 2,59%, a 2,555 dollari la libbra, grazie all’impennata del prezzo del greggio e dei titoli azionari globali.

Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è salito di 1,97 dollari, o del 3,6%, a 56,72 dollari al barile, mentre il greggio Nymex sale di 1,59 dollari, o del 3,22%, a 51,17 dollari, nella speculazione che la riduzione della produzione negli USA possa far scendere i livelli delle scorte globali.

I titoli di Shanghai hanno subito un’impennata di oltre il 2% dopo i dati cinesi deludenti sul settore manifatturiero pubblicati ieri, dati che hanno alimentato le speculazioni che i legislatori di Pechino possano implementare nuove misure di stimolo per supportare l’economia.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.

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