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Oro in salita, ma la domanda di beni rifugio è in calo

Pubblicato 28.03.2023, 03:58
© Reuters
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Di Ambar Warrick

Investing.com - I prezzi dell’oro sono saliti negli scambi asiatici di questo martedì, ma sono rimasti ben al di sotto dei massimi recenti, in seguito ai guadagni del mercato azionario e alle speranze di evitare una crisi bancaria negli Stati Uniti, che hanno spinto gli investitori ad abbandonare i beni rifugio.

Il metallo giallo è sceso bruscamente lunedì, quando le ripetute rassicurazioni sulla stabilità del settore bancario hanno contribuito ad attenuare i timori di un più ampio contagio dal crollo di diverse banche avvenuto questo mese.

L’acquisizione dell’istituto di credito in difficoltà Silicon Valley Bank da parte della banca First Citizens BancShares (NASDAQ:FCNCA) ha messo a tacere le preoccupazioni per i problemi derivanti dal crollo di SVB. Questo ha fatto scattare un rally overnight a Wall Street, che ha intaccato una parte della domanda di beni rifugio di cui l’oro ha beneficiato nelle ultime settimane.

L’oro spot è salito dello 0,3% a 1.962,80 dollari l’oncia, mentre i future dell’oro con scadenza a giugno sono saliti dello 0,5% a $1.981,20 l’oncia al momento della scrittura. Entrambi gli strumenti sono scesi di quasi l’1% lunedì dopo aver superato di slancio il livello di 2.000 dollari l’oncia la scorsa settimana.

Ma l’incapacità dell’oro di mantenere il livello di 2.000 dollari ha anche stimolato le scommesse che il metallo giallo vedrà un ulteriore consolidamento nei prossimi giorni, soprattutto se la propensione al rischio migliorerà ulteriormente.

La debolezza del dollaro ha comunque offerto un po’ di sollievo ai prezzi dell’oro, poiché i mercati scommettono anche che la Federal Reserve non avrà margine sufficiente per continuare ad aumentare i tassi di interesse.

Martedì il biglietto verde è rimasto vicino al livello più basso degli ultimi due mesi.

L’oro ha registrato forti guadagni a marzo, quando i timori di una crisi bancaria hanno fatto salire la domanda di beni rifugio e gli investitori hanno scommesso su una Federal Reserve meno aggressiva. Se da un lato la banca centrale ha segnalato la prosecuzione delle misure contro l’inflazione elevata dall’altro le sue prospettive sui futuri tassi di interesse sono apparse meno certe.

Una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi della Fed potrebbe favorire gli asset non remunerativi come l’oro e i metalli preziosi.

Anche gli altri metalli preziosi sono saliti martedì, recuperando leggermente da un inizio di settimana debole.

I future del Platino sono saliti dello 0,2%, mentre i future dell’argento hanno guadagnato lo 0,6%.

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame hanno registrato un leggero rialzo sulla base delle speranze che la crisi economica sia stata scongiurata.

I future del rame sono saliti dello 0,1% a 4,1015 dollari la libbra.

Questa settimana l’attenzione è rivolta ai dati sull’attività economica provenienti dalla Cina, principale importatore di rame, per valutare lo stato della ripresa economica del Paese.

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