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Oro si stacca dal minimo di 3 mesi, si teme un default negli USA

Pubblicato 14.10.2013, 14:51
Investing.com - I futures dell’oro si staccano dal minimo di tre mesi questo lunedì, per via di una serie di acquisti speculativi innescati dal rischio di un default del debito sovrano negli USA.


Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.285,40 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dell’1,35%.

I prezzi sono nel range tra 1.268,50 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 1.289,70 dollari l’oncia troy.

Il contratto di dicembre venerdì è stato scambiato in calo del 2,21%, a 1.268,20 dollari l’oncia troy. Sempre venerdì i prezzi sono scesi a 1.259,60 il minimo dal 10 luglio.

Supporto a 1.242,35 dollari l’oncia troy, minimo del 10 luglio e resistenza a 1.311,80, massimo del 10 ottobre.

I colloqui tra la Casa Bianca ed i Repubblicani si sono interrotti durante il weekend, dopo che il Presidente Barack Obama ha rifiutato la proposta dei Repubblicani di un aumento a breve termine del tetto del debito.

Se non sarà trovato un accordo sul tetto del debito non sarà raggiunto prima della scadenza di giovedì, gli USA potrebbero dover affrontare un default del debito sovrano senza precedenti.

L’oro ha toccato dei massimi intraday di oltre 1.900 dollari l’oncia troy dopo l’ultima debacle del tetto del debito nel 2011.

Sul Comex l’argento con consegna a dicembre è salito dello 1,65% a 21,60 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre ha segnato +1,15% a 3,306 dollari la libbra.

Secondo i dati dell’Amministrazione Generale Cinese delle Dogane, le consegne di rame hanno toccato 457.847 tonnellate metriche a settembre, il massimo dal marzo 2012.

I dati sono in aumento del 18% rispetto alle importazioni di rame nel mese precedente.

Le importazioni di rame nel terzo trimestre sono salite del 21,4% contro il trimestre precedente di 1,26 milioni di tonnellate secondo i dati delle dogane.

I traders del rame attendono una serie di dati economici cinesi nel corso della settimana, tra cui il report sul PIL, sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio.

I dati rilasciati stamane hanno mostrato che l’inflazione dei prezzi al consumo in Cina è salita del 3,1% a settembre, superando le aspettative di un aumento del 2,9% e dopo l’aumento del 2,6% ad agosto.

Il report sull’inflazione è giunto dopo i dati rilasciati durante il weekend che hanno mostrato che il surplus commerciale della Cina si è ristretto a settembre per via di un calo inaspettato delle esportazioni.

Il surplus commerciale della Cina è sceso a 15,2 miliardi di dollari lo scorso mese, da un surplus di 28,6 miliardi di dollari ad agosto, alimentando le stime di un surplus di 27,7 miliardi.

Le esportazioni cinesi sono scese dello 0,3% rispetto all’anno precedente, contro le aspettative di un aumento del 6% e dopo un aumento del 7,2% ad agosto.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame ed ha rappresentato il 40% del consumo mondiale lo scorso anno.

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