Investing.com - Il prezzo del greggio è sotto pressione negli scambi di questo martedì mattina, staccandosi dal massimo di tre anni e mezzo, mentre gli investitori attendono la decisione del Presidente Donald Trump in merito alla possibilità di far ritirare gli Stati Uniti dall’accordo internazionale del 2015 sulla riduzione del programma nucleare iraniano e di riapplicare le sanzioni nei confronti dell’Iran.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York crollano di 76 centesimi, o dell’1,1%, a 69,98 dollari al barile alle 3:35 ET (07:35 GMT). Il riferimento USA si è attestato sopra i 70 dollari per la prima volta dal novembre 2014 ieri dopo essere salito al massimo di 70,84 dollari.
Il greggio Brent, il riferimento per il prezzo al di fuori degli Stati Uniti, scende di 67 centesimi, o dello 0,9%, a 75,52 dollari al barile, dopo aver segnato 76,34 dollari ieri, il massimo dal novembre 2014.
Il prezzo del greggio ha visto un’impennata nella giornata di ieri, prima di indebolirsi in seguito al tweet del Presidente Donald Trump che ha dichiarato che avrebbe annunciato la sua decisione sull’accordo iraniano oggi alle 14:00 ET (18:00 GMT), quattro giorni prima del previsto.
Se Trump dovesse far ritirare gli Stati Uniti dall’accordo, ciò peserebbe sulle esportazioni di greggio iraniane e contribuirebbe a ridurre le scorte sul mercato.
L’Iran, importante produttore petrolifero del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), ha ripreso il suo ruolo di principale esportatore nel gennaio 2016, quando le sanzioni internazionali contro Tehran sono state annullate in cambio di una riduzione del programma nucleare del paese.
I trader del greggio attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un calo di 1,1 milioni di barili.
Intanto, i future della benzina scendono dello 0,2% a 2,116 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento segna un calo dello 0,8% a 2,168 dollari al gallone.
I future del gas naturale si attestano in calo a 2,740 dollari per milione di BTU.