Pur assumendo un maggiore stress di breve termine, James Luke ( Schroders (LON:SDR)) ritiene che ci siano le condizioni per un potenziale prossimo rilancio sia del prezzo dell’oro che dei titoli del settore aurifero
Nell’ultimo mese l’intensificarsi dei timori riguardo alla diffusione del coronavirus e il collasso del prezzo del petrolio hanno destabilizzato i mercati finanziari. A farne le spese sono stati anche i prezzi dell’oro e l’azionario del settore aurifero. Tra i molteplici motivi che hanno determinato il calo delle quotazioni dell’oro figura la rapida liquidazione di posizioni speculative sui futures e la forzatura a dover smobilizzare, in un contesto in cui la liquidità si è bruscamente contratta, anche le posizioni in oro nei portafogli internazionali, nonostante fossero state costruite in precedenza come argine alla volatilità.
IL CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO FA CADERE LE ASPETTATIVE D’INFLAZIONE
Come se non bastasse, le forti oscillazioni nel mercato petrolifero hanno fatto crollare le aspettative sull’inflazione, riducendo in parte l’appeal del metallo prezioso come strumento base per contrastare il carovita. L’azionario aurifero, dal canto suo, è stato penalizzato in quanto continua a rientrare nella categoria dei produttori di commodity ed è incluso in molti indici azionari di più ampio respiro: quando scattano liquidazioni disordinate, come ad esempio la vendita forzata di queste settimane, anche i titoli azionari auriferi sono spinti al ribasso nel breve termine...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge
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