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WTI ai minimi della seduta dopo il report dell’Empire State

Pubblicato 17.11.2014, 14:51
Futures del greggio ancora in calo
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Investing.com - I futures del greggio scendono ai minimi della seduta questo lunedì, dopo il rilascio di dati deludenti sull’attività manifatturiera nella regione di New York.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a gennaio è sceso di 75 centesimi, a 75,07 dollari al barile.

Venerdì, il greggio Nymex ha toccato 73,25 dollari al barile, il minimo dal settembre 2010.

In un report la Federal Reserve Bank di New York ha dichiarato che l’indice manifatturiero è salito a 10,2 questo mese da una lettura di 6,2 ad ottobre. Gli analisti avevano previsto che l’indice sarebbe salito a 11,1 a novembre.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent
con consegna a gennaio crolla di 1 dollaro, o dell’1,26%, a 78,41 dollari al barile.

Venerdì i futures Brent hanno toccato 76,76 dollari al barile, un livello che non si vedeva dall’ottobre 2010.

I timori sull’economia mondiale hanno mostrato che il prodotto interno lordo in Giappone è sceso al tasso annuo dell’1,6% nel terzo trimestre, dopo il calo del 7,3% nel trimestre precedente. Gli economisti avevano previsto un aumento del 2,3%.

Il Giappone è il quarto importatore mondiale di greggio.

Intanto, i traders continuano a valutare l’eventualità che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio possa tagliare la produzione durante il vertice previsto per la fine del mese.

Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è sceso di quasi il 32% da giugno, quando è schizzato a circa 116 dollari al barile, mentre i futures del greggio WTI sono in calo di circa il 30% dal massimo di 107,50 dollari segnato a giugno.

I timori per la riduzione della richiesta globale nonché la notizia che l’OPEC non taglierà la produzione hanno pesato sul prezzo del greggio negli ultimi mesi.

I ministri del petrolio di Iran, Libia, Venezuela, Ecuador ed Algeria hanno chiesto delle misure per evitare un ulteriore calo del prezzo, mentre l’Arabia Saudita e il Kuwait non hanno accettato di ridurre la produzione.

I 12 membri del cartello si incontreranno a Vienna il 27 novembre per discutere dell’eventuale modifica dell’obiettivo di produzione per l’inizio del 2015.

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