Mercoledì CFRA ha alzato l'obiettivo di prezzo delle azioni ABN Amro (ABN:NA) (OTC: ABNRY) a 18,00 euro da 12,00 euro, mantenendo il rating Sell. L'adeguamento riflette un rapporto prezzo/valore contabile (P/B) di 0,68 volte, inferiore alla media dei peer di 0,83 volte. Questa valutazione è sostenuta dal profilo di rendimento del capitale proprio (ROE) relativamente più debole di ABN Amro rispetto ai suoi concorrenti.
La società ha anche aumentato le previsioni di utile per azione (EPS) per ABN Amro a 2,35 euro da 2,20 euro per il 2024 e a 2,40 euro da 2,30 euro per il 2025. Le revisioni arrivano dopo che ABN Amro ha riportato un aumento del 29% su base annua dell'utile netto per il primo trimestre del 2024, per un totale di 674 milioni di euro. Questa cifra ha superato le stime di consenso di 493 milioni di euro elaborate dalla società.
La solida performance finanziaria è attribuita a diversi fattori. I ricavi da commissioni sono aumentati del 6%, grazie all'incremento del volume delle transazioni e delle commissioni legate alla gestione degli asset.
Inoltre, gli altri proventi operativi hanno registrato un aumento significativo, attestandosi a 139 milioni di euro rispetto ai 78 milioni di euro dell'anno precedente, grazie ai migliori risultati della gestione di attività e passività e alle plusvalenze da fair value. La banca ha anche registrato una riduzione dei costi operativi dell'11%, in gran parte dovuta alla diminuzione delle commissioni regolamentari.
L'aggiornamento delle prospettive di CFRA su ABN Amro è influenzato dalla tenuta dell'economia olandese e dalla prevista ripresa del mercato immobiliare nei Paesi Bassi. L'analista ritiene che i solidi risultati di ABN Amro in termini di ricavi da commissioni la posizionino bene per affrontare i potenziali venti contrari derivanti dai previsti tagli dei tassi di interesse.
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