LONDRA (Reuters) - Il prezzo del Brent scivola sotto i 16 dollari al barile toccando minimi dal 1999, con il mercato inondato di offerta in eccesso a causa del calo della domanda di carburanti provocato dalle ricadute economiche della pandemia di coronavirus.
Il surplus di offerta si sta accumulando da quando l'Opec+, guidato da Arabia Saudita e Russia, non è riuscito a rinnovare i tagli alla produzione il mese scorso. Questo mese il gruppo ha concordato nuovi limiti, ma i lockdown imposti dai governi per il contenimento della pandemia hanno ridotto la domanda di carburante in modo più marcato.
Il Brent, crollato del 24% nella sessione precedente, ha toccato i 15,98 dollari al barile, livello più basso dal giugno 1999. Intorno alle 11,20 scambia in ribasso di 1,39 dollari (-7,19%) a 17,94 dollari.
Il greggio Usa perde 71 centesimi (-6,14%) a 10,86 dollari.
"Prepariamoci a ulteriori sorprese", osserva il responsabile dei mercati petroliferi di Rystad Energy, Bjornar Tonhaugen, aggiungendo che i prezzi potrebbero scendere a livelli senza precedenti perché semplicemente non ci sarà sufficiente capacità di stoccaggio se non si verificheranno ulteriori tagli alla produzione.
Mettono in evidenza l'eccesso di offerta anche i dati Api diffusi ieri, che fotografano un aumento di 13,2 milioni di barili delle scorte di greggio Usa, contro le aspettative degli analisti per un aumento di 13,1 milioni di barili.
Previsti per oggi pomeriggio i dati Eia sulle scorte.
Nel tentativo di sostenere il mercato, l'Opec+ ha deciso questo mese di ridurre la produzione di 9,7 milioni di barili al giorno.
I produttori stanno prendendo in considerazione ulteriori mosse. Ieri l'Arabia Saudita ha dichiarato di essere pronta ad adottare misure supplementari con altri produttori, anche se la prossima riunione ufficiale dell'Opec+ non avverrà prima di giugno.