Di Alessandro Albano
Investing.com - C'è una spiegazione tecnica alla base del calo di Coinbase (NASDAQ:COIN) dei giorni scorsi. Secondo i dati di Capital Market Laboratories, confermati dalla stessa piattaforma exchange, primi investitori e dirigenti hanno venduto il titolo della debuttante poco dopo la sua quotazione diretta sul NASDAQ Composite, e, come riportato inizialmente da Cointelegraph, gli azionisti coinvolti detengono quote rilevanti nell'azionariato di Coinbase.
I documenti di CML mostrano che gli "insider“ hanno ceduto un totale di 12.965.079 azioni, corrispondenti ad oltre $4,6 miliardi in base al prezzo di chiusura di Coin venerdì di $344,38. Inoltre, le pagine della Security Exchange Commission evidenziano come la Cfo Alesia Haas abbia ceduto 255.500 azioni ad un prezzo di $388,73$ ciascuna, a cui si aggiungono le 749.999 vendute dal Ceo Brian Armstrong in tre transazioni diverse per un corrispettivo di circa $292 milioni.
Stando al Form 4, dopo le operazioni l'Ad possiede ancora 300.001 azioni per un valore di oltre $1 miliardo, mentre prima della quotazione Armstrong possedeva il 2% delle quote, pari a 36.851.833 azioni. C'è da aggiungere che i dati di CML non hanno indicato l’acquisto di azioni aggiuntive, ma solo operazioni di vendita.
Come riferito a Cointelegraph da un rappresentante dell'exchange, "la quota azionaria percentuale di ciascun dirigente non è indicata accuratamente da questi servizi di monitoraggio", e le vendite rappresentano "solo una frazione delle proprietà di dirigenti e insider".
Secondo diversi osservatori, le vendite sono "un classico pump and dump” nel quale management e insider vendono i token dopo la quotazione.