Stando ai dati raccolti da Luke Dashjr, uno dei core developer di Bitcoin (BTC), il 60,22% dei full-node della blockchain utilizza ancora un software vulnerabile all'inflation bug.
In particolare, il software in questione è presente in 60.101 full-node di Bitcoin, nonostante risulti vulnerabile al bug CVE-2018-17144: si tratta di una falla nella sicurezza che consente ai miner di gonfiare artificialmente la massa monetaria della criptovaluta, semplicemente inserendo un double input.