Investing.com - I futures del petrolio greggio sono al massimo di due settimane nella mattinata europea di questo martedì: l’ottimismo sui negoziati tra politici statunitensi per evitare l’incombente precipizio fiscale spinge gli investimenti più rischiosi.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 88,17 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,6% sulla giornata.
I futures delle borsa di New York sono saliti dello 0,8% stamane, al massimo della seduta 88,36, il massimo dal 5 dicembre.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza.
Nella serata di ieri, il Presidente Barack Obama ha fatto una contro-proposta per evitare la crisi. La proposta della Casa Bianca comprende un cambiamento di direzione verso l’aumento delle tasse per i redditi più alti, avvicinandosi alla posizione dei Repubblicani.
Il Presidente Barack Obama ha recentemente dichiarato che qualsiasi soluzione dovrà includere dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse, tra cui un aumento delle tasse per i redditi più alti.
I leader Repubblicani affermano di accettare tasse più alte per i redditi più alti ma di voler chiudere eventuali scappatoie o agevolazioni fiscali piuttosto che alzare le imposte.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile vicino al minimo di due mesi di lunedì, e rende più appetibili le materie prime espresse in dollari.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà quest’oggi il suo rapporto sulle scorte, mentre il report del governo potrebbe mostrare un aumento di 900.000 barili la scorta settimana. Le scorte di benzina potrebbero essere salite a 1,7 milioni di barili al livello più alto degli ultimi 8 mesi.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a febbraio sono saliti dello 0,5%, scambiati a 108,19 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 20,02dollari al barile.
Lo spread tra i due contratti si è ridotto bruscamente lunedì, dopo la notizia che l’oleodotto di Seaway, che trasporta il greggio da Cushing, Oklahoma, ad Houston, Texas, sarà ingrandito il mese prossimo.
L’operatore Enterprise Products Partners ed Enbridge hanno dichiarato di prevedere un’espansione degli attuali 150.000 barili al giorno dell’oleodotto Seaway a 400.000 barili al giorno il mese prossimo, ed a 850.000 barili al giorno per l’inizio del 2014.
La notizia ha alimentato le speranze che lo sviluppo dell’oleodotto possa evitare l’ingorgo a Cushing, l’hub di consegna dei contratti futures NYMEX.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a febbraio sono stati scambiati a 88,17 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,6% sulla giornata.
I futures delle borsa di New York sono saliti dello 0,8% stamane, al massimo della seduta 88,36, il massimo dal 5 dicembre.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza.
Nella serata di ieri, il Presidente Barack Obama ha fatto una contro-proposta per evitare la crisi. La proposta della Casa Bianca comprende un cambiamento di direzione verso l’aumento delle tasse per i redditi più alti, avvicinandosi alla posizione dei Repubblicani.
Il Presidente Barack Obama ha recentemente dichiarato che qualsiasi soluzione dovrà includere dei tagli alla spesa pubblica ed un aumento delle tasse, tra cui un aumento delle tasse per i redditi più alti.
I leader Repubblicani affermano di accettare tasse più alte per i redditi più alti ma di voler chiudere eventuali scappatoie o agevolazioni fiscali piuttosto che alzare le imposte.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile vicino al minimo di due mesi di lunedì, e rende più appetibili le materie prime espresse in dollari.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà quest’oggi il suo rapporto sulle scorte, mentre il report del governo potrebbe mostrare un aumento di 900.000 barili la scorta settimana. Le scorte di benzina potrebbero essere salite a 1,7 milioni di barili al livello più alto degli ultimi 8 mesi.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a febbraio sono saliti dello 0,5%, scambiati a 108,19 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 20,02dollari al barile.
Lo spread tra i due contratti si è ridotto bruscamente lunedì, dopo la notizia che l’oleodotto di Seaway, che trasporta il greggio da Cushing, Oklahoma, ad Houston, Texas, sarà ingrandito il mese prossimo.
L’operatore Enterprise Products Partners ed Enbridge hanno dichiarato di prevedere un’espansione degli attuali 150.000 barili al giorno dell’oleodotto Seaway a 400.000 barili al giorno il mese prossimo, ed a 850.000 barili al giorno per l’inizio del 2014.
La notizia ha alimentato le speranze che lo sviluppo dell’oleodotto possa evitare l’ingorgo a Cushing, l’hub di consegna dei contratti futures NYMEX.