PARIGI (Reuters) - Renault ha confermato che giovedì scorso gli inquirenti della Direzione generale della lotta alle frodi si sono recati in tre siti del gruppo per procedere con perquisizioni legate all'inchiesta sui test sulle emissioni.
L'indagine viene eseguita dalla commissione tecnica istituita dal ministro dell'Ambiente, Ségolène Royal, in seguito allo scandalo Volkswagen.
"In parallelo", si legge in un comunicato della casa francese, "la Dgccrf (direzione generale della concorrenza, dei consumi e della lotta alle frodi) ha deciso di procedere ad un completamento dell'indagine, che ha confermato i primi elementi d'analisi ottenuti dalla commissione tecnica indipendente".
Secondo Renault, "i test in corso permettono di anticipare delle soluzioni per il miglioramento dei veicoli che usciranno dalle fabbriche e per quelli in circolazione, che il gruppo ha deciso di presentare quanto prima sotto la forma di un piano delle emissioni. Il piano punterà a rafforzare la performance energetica dei nostri veicoli".
Renault sottolinea che il ministero dell'Ambiente ritiene "che la procedura in corso non evidenzi la presenza di un software che manometta i dati delle emissioni sui veicoli Renault".
La casa francese ha confermato che la Dgccrf è stata al centro tecnico di Lardy, al Technocentre e nella sede di Boulogne-Billancourt.
Il titolo Renault sta recuperando rispetto ai minimi di seduta: attorno alle 13,45, infatti, perde il 13,8%, a 74,8 euro, dopo aver segnato un minimo di 67 euro.