FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea ha tagliato alcune delle proprie proiezioni sulla crescita e sull'inflazione, riportando la crescita dei prezzi all'obiettivo del 2% per l'anno prossimo, in quanto la debolezza della crescita e l'andamento favorevole del costo dell'energia limitano le pressioni sui prezzi.
La Bce ha mantenuto i tassi di interesse a un livello record da settembre, ma i banchieri centrali stanno ora discutendo apertamente i tagli dei tassi, suggerendo che l'unico vero dibattito è se iniziare prima l'allentamento della politica monetaria o attendere ulteriori prove che l'inflazione sia stata effettivamente domata.
La banca centrale della zona euro vede ora un'inflazione al 2,3% quest'anno, al di sotto del 2,7% previsto tre mesi fa, mentre le previsioni per il 2025 sono state ridotte al 2,0% dal 2,1%. Nel 2026, un orizzonte temporale spesso considerato troppo lontano per una previsione accurata, l'inflazione è stata vista all'1,9%, mantenendo invariata la previsione di dicembre.
Le prospettive di crescita sono rimaste deboli, poiché la domanda estera è fiacca, gli ordini dell'industriali sono in calo e l'attività edilizia è frenata dagli alti tassi di interesse.
L'economia della zona euro è vista espandersi dello 0,6% quest'anno, dopo una proiezione dello 0,8% a dicembre, mentre nel 2025 la crescita è stimata all'1,5%.
Di seguito sono riportate le proiezioni della Bce per l'inflazione e la crescita economica. Le precedenti proiezioni di dicembre sono tra parentesi.
2024 2025 2026
Crescita del 0,6% (0,8%) 1,5% (1,5%) 1,6% (1,5%)
PIL:
Inflazione: 2,3% (2,7%) 2,0% (2,1%) 1,9% (1,9%)
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing XXX)