Investing.com - Le banche italiane proseguono i loro piani di vendita dei crediti in sofferenza e alcuni istituti sono già un passo avanti rispetto alle altre.
Oggi Unicredit (MI:CRDI) ha comunicato la cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti di in sofferenza derivanti da contratti di credito ipotecario verso clientela del segmento piccole e medie imprese italiane.
Si tratta di un portafoglio di crediti derivanti da contratti di finanziamento regolati dal diritto italiano per un valore lordo di circa 675 milioni al 31 marzo 2018. La cessione avrà un impatto nei conti relativi al quarto trimestre 2018.
Altra protagonista delle operazioni di “pulizia” dei propri bilanci è oggi Banco Bpm, che sta lavorando alla cessione di 8 miliardi di crediti. L'operazione è definta "in dirittura di arrivo" da fonti finanziarie, mentre appare imminente l'accordo con il Credit Agricole (PA:CAGR) sul riassetto del credito al consumo. L'operazione è propedeutica alla vendite dei crediti deteriorati, in quanto consentirà di bilanciare l'impatto patrimoniale negativo legato alla cessione degli Npl.
Secondo secondo il quotidiano MF, sarebbero già arrivate numerose proposte, tra cui quella della cordata doBank/Fortress/Illimity, a cui si aggiunge quella composta da Fondspa/Elliot.
"La cessione di Profamily, della piattaforma di servicing degli Npl e la razionalizzazione del credito al consumo dovrebbero consentire di mantenere il Cet1 vicino all'11%, con un rapporto prezzo/capitale tangibile che resterebbe sostanzialmente invariato a 0,34 volte, con uno sconto del 18% nei confronti di Ubi Banca (MI:UBI) che presenta ratio simili", commentano gli analisti di Equita.
Impegno sul fronte NPL anche per Banca Carige, la quale ieri ha visto riunirsi il consiglio di amministrazione con all’ordine del giorno il piano di rilancio della banca. All’interno dei programmi del board, l’istituto vuole accelerare il derisking attraverso il taglio dei credito non performanti, relativamente ad un portafoglio di Nlp per un totale di 0.9 miliardi con Gacs.
Intanto a Milano, restano deboli i titoli bancari, con l’indice di settore, il FTSE Italia All Share Banks, che perde lo 0,84%, flessione peggiore rispetto al Ftse Mib (-0,27%).
In calo quasi tutti i titoli principali, con Mediobanca (MI:MDBI), Banco Bpm (MI:BAMI), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) e Banca Mediolanum (MI:BMED), in flessione superiore all’1%. In crescita, invece, Banca Carige (MI:CRGI) che guadagna il 5% e torna a quota 0,0020.