(Reuters) - I prezzi del petrolio salgono di oltre l'1% estendendo il rimbalzo innescato dai timori per l'impatto che l'uragano Francine potrebbe avere sulla produzione statunitense, sebbene i guadagni vengano limitati da prospettive fosche sulla domanda.
Intorno alle 10,30, i futures sul Brent per novembre guadagnano 88 centesimi, o l'1,25%, a 71,49 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense per ottobre sono in rialzo di 88 centesimi, o dell'1,31%, a 68,19 dollari.
Entrambi i contratti sono avanzati di oltre il 2% nella seduta di ieri in seguito alla chiusura delle piattaforme offshore nel Golfo del Messico e all'interruzione delle operazioni di raffinazione sulla costa a causa dell'arrivo ieri dell'uragano Francine nel sud della Louisiana.
Ma con la tempesta che sembra destinata a perdere forza una volta toccata terra, l'attenzione del mercato petrolifero ha iniziato a spostarsi sulla diminuzione della domanda.
Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana, con le importazioni di greggio sono cresciute e le esportazioni diminuite, come ha detto l'Energy Information Administration (Eia).
I dati hanno anche mostrato che la domanda di benzina negli Stati Uniti, il primo consumatore di petrolio al mondo, è scesa ai minimi da maggio. Anche la domanda di carburante distillato e le attività di raffineria sono diminuite.
Nonostante i timori per l'uragano Francine, la tendenza a medio termine rimane ribassista per il Wti, sostenuta dalla debolezza della domanda cinese e dai "timori per la crescita" negli Stati Uniti, ha detto Kelvin Wong, analista di mercato senior di Oanda.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)